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Reggia di Monza

Il teatrino, il fascino del cinema e il rilancio del gioiello di Monza: come sarà la Reggia di domani

Bartolomeo Corsini, il nuovo direttore del Consorzio Parco di Monza e Villa Reale, ha anticipato alcune delle progettualità che nel triennio di lavoro in cui rivestirà l'incarico intende portare avanti: priorità al teatrino che dovrà essere un modello

Cravatta, giacca carta da zucchero, scarpe da ginnastica. E tante idee in testa. Si è presentato così alla stampa e alla città lunedì mattina Bartolomeo Corsini, il nuovo direttore del Consorzio Parco di Monza e Villa Reale, subentrato al predecessore Giuseppe Distefano con cui c'è stato un momento simbolico di ringraziamenti e di passaggio di testimone a cui ha presenziato anche il sindaco Paolo Pilotto e l'assessore alla Cultura Arianna Bettin.

Scarpe comode ai piedi e un bagaglio di grande profilo culturale e professionale, il parco cintato più grande d'Europa Corsini lo vuole percorre, studiare e valorizzare tutto. "E' un lavoro dove bisogna sporcarsi le mani e i piedi", dice scherzando. "Infatti mi sono dotato di scarpe comode". Un patrimonio arboreo di 1.200.000 piante, 52 edifici, cascine storiche, una piscina (da rimettere in funzione) e l'autodromo. Un parco che ha tante anime e che, per Bartolomeo Corsini, deve rafforzare la sua identità. 

"Porto con me un piccolo libretto su cui annoto tutto" ha spiegato. "Sono abituato ad analizzare i segnali deboli, da cui nascono grandi cambiamenti, le cose piccole". E su quel taccuino tra le prime righe figura una indicazione pratica ma funzionale e utile a tutti: cambiare i dispenser delle toilette. "Siamo la Reggia di Monza o no? Il rigore lo si oggettiva nei fatti". Una citazione hegeliana per dare un saggio dell'approccio progettuale, creativo, di valorizzazione e di idee ma anche di fatti. Iniziando dalle piccole cose. E da una bandiera: quella d'Europa da far sventolare accanto al Tricolore sulla sommità della Reggia di Monza.

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La Reggia di domani: le idee per la Villa Reale 

Tra le priorità della direzione di Corsini c'è l'obiettivo di rafforzare l'identità della Reggia di Monza e del Parco. "Rafforzare l'identità di un luogo significa anche accrescerne la responsabilità. La gente deve capire che quando è qui nella Villa Reale o nel parco è come se fosse a casa sua. Deve averne cura perchè è un luogo da custodire" ha spiegato Corsini, illustrando quella che sarà una delle linee guida del lavoro che per i prossimi tre anni lo impegnerà a Monza. E tra le priorità c'è anche il teatrino di corte. "E' da mettere in funzione al più presto e dovrà diventare un modello di lavoro per la Reggia di Monza: è dotato di due foyer, un cortile e una sala per le conferenze, penso anche alla figura di un curatore che possa gestire questi spazi. Potrebbe essere uno dei modelli da esportare nel parco. Si tratta di un piccolo polo culturale che dobbiamo fare gemmare". 

Ma per far funzionare un macchina organizzativa come quella del parco e della Reggia di Monza serve personale. "Ogni luogo è fatto di persone e bisogna puntare al rafforzamento del personale anche qui perchè per far funzionare uno spazio così grande serve un gruppo di lavoro che funzioni" ha specificato Corsini. Nella sua presentazione il nuovo direttore ha speso parole anche sul masterplan e sul tema concessioni. "Bisogna armonizzare l'amministrazione e per le concessioni dobbiamo sempre avere a mente una premessa importante: qual è la vera anima di questo luogo?".

"All'interno del Parco c'è anche l'ex centro di controllo RAI progettato dall'architetto Giò Ponti. Non c'è bisogno di inventare cose pazzesce ma basta guardare al patrimonio che già abbiamo qui" ha concluso Corsini ipotizzando, tra le idee, anche quella di valorizzare con un museo del design l'arte brianzola in un'ottica di "forti proposte culturali da unire a una forte visione di gestione generale".

La Reggia di Monza, il parco e il fascino del cinema

Un gioiello verde ricco di storia e tradizione che, potrebbe anche essere valorizzato attraverso il cinema. E Corsini, manager culturale, già direttore della Sede Lombardia – dipartimento di Fiction TV e Pubblicità a Milano e con numerose esperienze nel settore, non boccia l'idea. "Sempre nell'ottica del progetto di valorizzazione dell'identità di questi luoghi, sia la Reggia di Monza che il parco potrebbero essere straordinari set cinematografici. E La Villa Reale ha tantissime opportunità per diventare una location per riprese per un documentario, uno spot pubblicitario oppure un film. Tutto ciò va pensato sempre nell'ottica del rafforzamento dell'identità senza assalire la Villa e gli spazi. Si potrebbe trovare un luogo di appoggio destinato a questo tipo di attività dove le produzioni potrebbero far arrivare il materiale, destinare spazi al trucco e alla preparazione del set e dei protagonisti, dove organizzare le attrezzature". 

A fare da paragone la Reggia di Venaria dove Corsini ha avuto una precedente esperienza professionale: "In più occasioni la Reggia di Venaria è stata utilizzata come set cinematografico ed è stata sempre una gioia utilizzare quegli spazi. La Reggia non deve essere concepita come una fiera campionaria dove si mettono al suo interno delle cose, deve essere un valore aggiunto che accresca il suo valore storico. Tante cose possono essere tramutate in opportunità" ha concluso. E non sarebbe la prima volta che location del complesso monumentale del parco diventassero dei set cinematografici; Fin dagli anni ’80 gli spazi del parco storico sono stati infatti scenario per numerose pellicole. Da Frankestein (1990) a La banda dei Babbi Natale (2010) fino a Veloce come il vento (2016), girato in autodromo.

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