rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
La maxi opera

A Monza scoppia la protesta con i cartelli: ecco che cosa chiedono i cittadini

Sono apparsi negli ultimi giorni nel quartiere. Intanto il 6 febbraio il sindaco Paolo Pilotto incontrerà i cittadini

La protesta l’avevano annunciata un mese fa. E adesso, alla vigilia dell’incontro nel quartiere con il sindaco Paolo Pilotto (prevista per il 6 febbraio alle 21 al centro civico di San Rocco), sono apparsi anche i primi cartelli.

Il motivo della protesta 

A protestare sono i cittadini del quartiere di San Rocco e Sant’Alessandro dove per le Olimpiadi invernali del 2026  è prevista la realizzazione dell’ampliamento dello svincolo Monza Sant’Alessandro sulla A52 Tangenziale Nord. Un progetto che prevede un tunnel a cielo aperto che passerà proprio vicino alle scuole del quartiere (il plesso dalla materna alle medie), alla palestra e al campo di calcio della squadra del rione. Intanto in questi giorni sono apparsi i primi striscioni: striscioni bianchi con la semplice scritta “No tunnel – si salute”. I residenti già da mesi sono saliti sulle barricate per dire no alla grande infrastruttura che avrà importanti ripercussioni sul quartiere, sia nella fase cantieristica (sono previsti oltre 400 giorni di lavoro), sia quando l’opera entrerà a pieno regime. I residenti delle vie Talete, Aristotele e Gentili (le vie coinvolte dall’opera) si sono già attivate anche con Serravalle.

“Noi nel frattempo abbiamo presentato le nostre proposte e ribadito il secco no a quel tunnel all’aperto che passerà proprio vicino a luoghi molto sensibili per il quartiere: scuole, campo di calcio e palestra - riferisce il Comitato -. Con bambini che si alleneranno respirando i gas di scarico dei camion e delle auto, e di quelli che in classe dovranno rimanere con le finestre chiuse per non respirare il continuo smog”. 

Rischio salute per quasi 6mila persone 

Una preoccupazione, del Comitato, per nulla campata per aria visto che nel documento delle osservazioni rilasciato dal ministero dell’Ambiente si legge che “dall’analisi è stato possibile valutare che 125.390 persone residenti all’interno del dominio di calcolo otterranno un beneficio grazie alla realizzazione dell’opera in esame, mentre 5.600 persone saranno soggette ad un potenziale incremento del rischio inalatorio di tipo cancerogeno...’. Una difesa della salute dei cittadini ribadita più volte anche dall’avvocato Giovanni Testa, in un quartiere già attraversato ogni giorno da migliaia di auto e di mezzi pesanti lungo via Montesanto, il tratto di via Marconi, il ponte di via Aquileia e il grande flusso di veicoli che arriva anche dalle arterie di via Borgazzi e di viale Campania. E al quale, adesso, si aggiungerebbe anche questa nuova strada realizzata per velocizzare i tempi di percorrenza per chi si dirige verso la Valtellina. “I cittadini hanno il diritto di vivere in un ambiente sano - ha ribadito a gran voce l’avvocato Testa -.Non è questione che 5.600 persone rischiano di ammalarsi. Il problema riguarda anche se c’è il rischio per una sola persona”. Un diritto alla salute e la difesa dei polmoni soprattutto dei bambini e degli anziani ribadita anche da Nuccio Nasca, insegnate in pensione e referente del Comitato Aria Pulita Monza che ha ricordato l’aumento di problemi respiratori nei bambini causati proprio dall’inquinamento e da uno stile di vita tutt’altro che salutare. Nasca ha invitato i genitori a impegnarsi per cambiare il loro stile di vita, cercando almeno per i piccoli spostamenti di non usare l’auto.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Monza scoppia la protesta con i cartelli: ecco che cosa chiedono i cittadini

MonzaToday è in caricamento