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Il maxi cantiere / San Rocco

I cittadini dicono no al tunnel a cielo aperto che potrebbe "far ammalare" di cancro migliaia di monzesi

I residenti si sono riuniti e hanno dato vita a un comitato. L'11 gennaio in programma un incontro pubblico

I residenti di San Rocco ribadiscono il loro no all’ampliamento dello svincolo Monza Sant’Alessandro sulla A52 Tangenziale Nord. Non è solo una questione di traffico, di cantiere (che secondo le previsioni dovrebbe paralizzare il quartiere per circa 400 giorni lavorativi), ma è soprattutto una questione di salute. Perché, come riferisce il ministero dell’Ambiente nel documento inviato agli enti coinvolti nel progetto e sottoposto anche ai residenti, questa grande nuova opera potrebbe essere molto rischiosa per la salute di migliaia di cittadini. “Dall’analisi – si legge nel documento ufficiale del ministero – è stato possibile valutare che 125.390 persone residenti all’interno del dominio di calcolo otterranno un beneficio grazie alla realizzazione dell’opera”. Ma ci saranno anche persone la cui salute potrebbe essere messa a rischio. “5.600 persone – si legge ancora nel testo del ministero – saranno soggette a un potenziale incremento del rischio inalatorio di tipo cancerogeno”.

I residenti riuniti in Comitato 

I lavori – per i quali la Regione ha già stanziato i fondi – dovrebbero partire quest’anno così da concludere l’opera per le Olimpiadi invernali del 2026. Ma i cittadini non ci stanno: dall’estate 2023 quando il progetto già avviato è stato presentato pubblicamente, i residenti del quartiere (e in particolare quelli che abitano e/o lavorano nelle vie Gentili , Talete e Aristotele che verranno coinvolte dalla strada e dal cantiere) sono saliti sulle barricate e si sono costituiti in Comitato.

Adesso l’11 gennaio alle 20.30 nel centro civico di San Rocco (via D’Annunzio) organizzano un incontro pubblico per informare la cittadinanza sui dettagli del progetto e sui rischi. “Dobbiamo salvaguardare la salute dei nostri figli – spiegano dal Comitato -. Il progetto prevede la realizzazione di un tunnel a cielo aperto adiacente alle scuole Pertini e Omero, alla palestra e al campo da calcio”.

"Abbiamo paura per la nostra salute"

“Nel documento delle osservazioni rilasciate dal ministero dell’Ambiente – si legge nella lettera inviata dal Comitato anche al sindaco Paolo Pilotto – si evidenzia che ‘... dall’analisi è stato possibile valutare che 125.390 persone residenti all’interno del dominio di calcolo otterranno un beneficio grazie alla realizzazione dell’opera in esame, mentre 5.600 persone saranno soggette ad un potenziale incremento del rischio inalatorio di tipo cancerogeno...’.   Sembra strano che per un miglioramento della mobilità di 125.390 abitanti debbano patire conseguenze gravissime 5.600 persone. L’articolo 32 della Costituzione dichiara che ‘…La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti…’ Nel quartiere vivono molte persone anziane, alcune con importanti problemi di salute. Per non parlare dei bambini e dei ragazzi che frequentano scuole e campi sportivi che affacciano sulla infrastruttura. Infatti oltre all’inquinamento atmosferico che sarà generato dalla realizzazione del tunnel che collegherà A4 alla A52, transitante sulla via Gentili, lo stesso, a differenza dell’esistente, sarà lasciato a cielo aperto per gli ultimi 70 metri prima dell’attraversamento sotto l’asse ferroviario”.

Residenti "prigionieri" in casa

Ma la grande preoccupazione riguarda anche la fase di cantiere che durerà circa 415 giorni lavorativi.  Circa un anno e mezzo di lavori durante i quali i residenti di via Gentili e delle vie limitrofe non potranno accedere con le proprie auto nei cortili e nei box. Lo stesso verrà per ambulanze e mezzi delle forze dell’ordine. “Non vogliamo nemmeno pensare ad eventuali interventi urgenti per assistenza sanitaria per i quali si prospetta che il paziente, piuttosto che essere soccorso con l’ambulanza presso la propria residenza, verrà trasportato con barella fino all’area di parcheggio che inevitabilmente sarà lontana da casa.  Non tralasciamo la considerazione che in simili circostanze anche un secondo può essere fatale”. I residenti di via Gentili sollevano anche il problema sicurezza. Già in passato nella via ci sono stati episodi di vandalismo e di aggressioni. “Figuriamoci adesso che i mezzi del pronto intervento non potranno accedere direttamente “, concludono .

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