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La nuova occupazione / Villa Reale / Via Don Giovanni Verità

Il centro sociale occupa ancora uno stabile a Monza: la "nuova casa" adesso è vicino alla Villa

Ad annunciare la nuova occupazione, alla vigilia del grande corteo organizzato in città per i 20 anni del centro sociale, è stato il Foa Boccaccio: "Contro la prepotenza di palazzinari e istituzioni opponiamo la potenza dei nostri corpi, delle nostre relazioni, dei nostri desideri"

Nuova occupazione del centro sociale Foa Boccaccio a Monza. Questa volta lo stabile scelto è in via Don Giovanni Verità, in zona San Biagio, a pochi passi dal Rondò dei Pini, vicino alla Reggia di Monza e non lontano in linea d'aria dalla questura e dal centro città.

Ad annunciare la nuova occupazione dopo l'ultimo sgombero avvenuto a fine settembre dall'area occupata di via Val d'Ossola (e prima ancora la sede era stata allestita in via Timavo nell'ex deposito degli autobus), è stato lo stesso centro sociale alla vigilia dei preparativi del grande corteo organizzato per sabato 9 dicembre in città per la ricorrenza dei vent'anni della presenza della Foa Boccaccio a Monza.

"La Foa Boccaccio ha una nuova casa. Come tuttə noi deve anche lei accettare di avere una vita precaria, fatta di sgomberi e denunce perché, per un motivo o per l'altro, ormai siamo tuttə "del!nquent! t3rrorist3". Che gli spazi in città ci siano lo abbiamo sempre saputo: Monza è piena di capannoni vuoti e di spazi dismessi. Eppure quotidianamente partono progetti per la costruzione di nuovi eco-mostri" hanno scritto in un lungo intervento di riflessione e polemiche affidate ai social 

"Le ultime due occupazioni, quella di via Val d'Ossola e via Timavo, sono state sgomberate per "motivi di sicurezza". Ringraziamo caldamente la questura e i suoi amici per avere a cuore la nostra sicurezza ma, come abbiamo già detto, se in 20 anni nessunə si è mai fattə male a causa dell'"ammaloramento" dello spazio che in quel momento attraversavamo (...) è perché sono sempre state condivise le competenze e gli strumenti necessari per far sì che quello spazio sicuro lo fosse. Infatti dov'erano loro quando, durante l'ultima occupazione di Via Val d'Ossola, centinaia di persone hanno trasformato radicalmente quello spazio rendendolo praticabile e accessibile?".

"Contro la prepotenza di palazzinari e istituzioni opponiamo la potenza dei nostri corpi, delle nostre relazioni, dei nostri desideri. Sono tempi duri e non vogliamo far finta di niente come invincibili eroi romantici: governo, giunte, questure continuano a fare il loro lavoro e quello che hanno sempre fatto, ovvero soffocarci. E ogni giorno sempre di più. Siamo però affamatə di pratiche e relazioni nuove, e ora andiamo a cercarle. Ripartiamo da Via Don Giovanni Verità 3 con l'obiettivo primario di rendere questo spazio il laboratorio politico per la costruzione del corteo del 9 dicembre". E proprio nella nuova sede hanno organizzato e annunciato i prossimi appuntamenti in programma tra cui anche la passeggiata notturna contro i femminicidi e la violenza sulle donne. Il prossimo sabato 9 dicembre poi il corteo in città. 

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