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La cronaca

Rapina a Sainz, chiesto il carcere per gli scippatori: "Un colpo pianificato"

Il pm Silvia Bonardi ha chiesto la convalida dell'arresto e il carcere per i tre scippatori

Non un blitz casuale, ma un assalto quasi studiato. Sarebbe stata una rapina pianificata quella di domenica sera a Milano, dove il ferrarista Carlos Sainz è stato aggredito da tre giovani - un 16enne (inizialmente aveva detto di essere maggiorenne), un 19enne e un 20enne, tutti marocchini - che gli hanno portato via un Richard Mille da 315mila euro prima di essere arrestati.

A scriverlo è il pm Silvia Bonardi nella richiesta di convalida dell'arresto e di custodia cautelare in carcere per i tre, che sono stati rincorsi dalla stessa vittima, dal suo manager e da alcuni passanti, così come chiarito anche da MilanoToday. "Le circostanze e modalità della rapina, la 'scelta' della vittima e, soprattutto, il valore, non comune, dell'orologio da polso - si legge nella richiesta del pm - sono indicativi di una pianificazione del colpo".

Secondo la ricostruzione, uno dei tre rapinatori si è avvicinato a Sainz mentre stava entrando all'Armani Hotel e dopo avergli bloccato un braccio "gli strappava di dosso con violenza l'orologio marca Richard Mille, del valore di Euro 315.000,00". Per il pm i tre, di 16, 19 e 20 anni, in Italia "clandestinamente e senza alcuna stabile occupazione", per "le modalità e le circostanze dei fatti reato sopraindicati denotano una spiccata pericolosità sociale". Inoltre, escludendo quindi "l'occasionalità della condotta", hanno anche mostrato una "indole violenta".

Nella giornata di martedì la Gip Sofia Fioretta dovrebbe depositare il provvedimento, ma appena scontato che per i tre venga confermata la custodia cautelare in carcere. I maggiorenni al momento si trovano a San Vittore. Il 16enne, che in prima battuta aveva detto di avere 18 anni, è stato sottoposto all'esame osseo al termine del quale è emerso che ha 16 anni. Il giovane è stato accompagnato al cpa.

Il ferrarista, intanto, dopo la rapina, ci ha tenuto a ringraziare pubblicamente i passanti e i poliziotti che lo hanno aiutato.

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