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La protesta

I cittadini in piedi con la mascherina perché non possono parlare e neppure respirare

Succede a Monza durante il consiglio comunale di lunedì 15 aprile

Protesta silenziosa in consiglio comunale. Questa sera, lunedì 15 aprile, in occasione del consiglio comunale di Monza dedicato al’ampliamento dello svincolo Monza Sant’Alessandro sulla A52 Tangenziale Nord in consiglio comunale si scatena una protesta pacifica e silenziosa. Dopo il flash mob davanti al Comune prima dell'avvio dell'assise, una numerosa platea di cittadini hanno partecipato al consiglio comunale.

Quando il sindaco Paolo Pilotto ha preso la parola per spiegare il progetto e l'impegno dell'amministrazione comunale, il Comitato vie Gentili, Talete e Aristotele si è alzato in piedi e ha indossato la mascherina con la scritta "Non possiamo respirare e neppure parlare". Il consigliere Paolo Piffer (Civicamente) e tutta la coalizione di centro destra aveva chiesto la partecipazione anche di un rappresentate del Comitato al consiglio comunale. Ma la maggioranza ha votato contro. 

Un Comitato che – presieduto dall’avvocato Giovanni Testa e dal vicepresidente Lorenzo Villa – riunisce i residenti delle vie di San Rocco e di Sant’Alessandro che si vedranno direttamente coinvolte in questo maxi progetto: un cantiere di 415 giorni di lavoro, che modificherà la viabilità prima e dopo, con un tunnel aperto di 70 metri proprio davanti alle scuole, alla palestra e al campo di allenamento della squadra di calcio del quartiere.

I residenti temono per la loro salute anche perché sul documento inviato dal Ministero all'Ambiente in merito al progetto si legge che "Dall’analisi – riporta il documento – è stato possibile valutare che 125.390 persone residenti all’interno del dominio di calcolo otterranno un beneficio grazie alla realizzazione dell’opera”. Ma ci saranno anche persone la cui salute potrebbe essere messa a rischio. “5.600 persone – si legge ancora nel testo del ministero – saranno soggette a un potenziale incremento del rischio inalatorio di tipo cancerogeno”.

Il sindaco e l'assessore Giada Turato hanno più volte ribadito il loro impegno attivo e concreto contro il consumo di suolo e la richiesta di copertura anche dei 70 metri del tunnel proprio vicino alla scuole. E anche lo stralcio, richiesto dalla giunta e accolto da Serravalle, di quella parte iniziale del progetto che prevedeva anche l'utilizzo dell'area agricola di Casignolo che verrà già penalizzata dalla creazione del maxi cantiere per il deposito della M5. Un impegno attivo e non "una partita di ping pong alla quale assistere", ha ricordato Paolo Pilotto. 

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