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Grazie al Rotary, l'Ospedale San Gerardo riceve DPI e macchinari all'avanguardia

Grazie al Rotary, l'ospedale San Gerardo riceverà DPI e innovative tecnologie per il contenimento del Coronavirus

Grazie al Rotary Distretto 2042, diverse strutture sanitarie delle province di Monza e Brianza, Bergamo, Sondrio, Varese, Lecco, Como e Milano, potranno presto ricevere dispositivi di protezione e kit di tecnologia innovativa utili a ridurre il rischio di contagio da Covid-19.

La generosità di diversi Rotariani, e di alcuni sponsor che credono nel progetto, ha già portato 10.000 mascherine FFP2 e 10.000 mascherine chirurgiche all’Ospedale San Gerardo di Monza, mentre 80 tute protettive sono ora state destinate al suo reparto di Terapia Intensiva Generale.  

Il progetto del Rotary Distretto 2042 non si ferma qui: grazie ad un Global Grant nazionale sono stati coinvolti anche Rotary Club americani e giapponesi. Un'operazione, questa, che ha permesso a 28 strutture ospedaliere italiane (tra cui il San Gerardo di Monza) di ricevere kit innovativi e dispositivi di protezione destinati a fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Come spiega il governatore del Rotary Distretto 2042 Giuseppe Navarini verranno inizialmente installati per ciascun ospedale due gate termo scanner, con lo scopo di rilevare stati febbrili nelle persone che entreranno nella struttura. Inoltre, in ogni ospedale verrà installata una Covid Triage Unit, composta da cabine isolate, uno staff di medici sempre connessi con medici specializzati e tutta l’attrezzatura necessaria per il rilevamento dei parametri (tra cui il tampone faringeo).

Per garantire la totale sicurezza del trasporto di un paziente sospetto o risultato infetto sarà inoltre donata, sempre per ogni struttura, una barella in alto bio-contenimento. "Tali barelle sono presidi a tecnologia avanzata creati appositamente per proteggere l’operatore dall’esposizione ad agenti infettivi e possono essere utilizzate anche per il trasporto del paziente infetto in ambulanza o in elicottero-aereo. Siamo certi che questi kit saranno di grande aiuto alle strutture selezionate, soprattutto in caso di riaccensione pandemica, rischio che si sta rivelando reale; tra l’altro si tratta di tecnologie che rimarranno a disposizione dei presidi ospedalieri al di là dell’emergenza Coronavirus. Possiamo quindi dirci orgogliosi di questo importante progetto, non vediamo l’ora di portarlo a termine” ha spiegato Novarini.

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