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Province, Sertori: "Senza modifiche al decreto, impossibile mantenere servizi ai cittadini"

“Su un taglio totale di 1 miliardo e duecento milioni di Euro al sistema complessivo delle Province per il 2013 – aggiunge Sertori - le lombarde avranno una riduzione di circa 170 milioni di Euro"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MonzaToday

Milano - “Se il decreto del Governo sui pagamenti alle imprese della Pubblica Amministrazione che contiene anche il riparto dei tagli alle risorse provinciali non verrà modificato, le Province lombarde, nonostante siano tra le più virtuose del Paese, rischiano il dissesto economico con la conseguente impossibilità di continuare ad erogare servizi essenziali ai cittadini”. Queste le parole del Presidente dell'Unione Province Lombarde (UPL) e della Provincia di Sondrio Massimo Sertori al termine del Consiglio direttivo UPL, che ha visto oggi la presenza straordinaria del Presidente dell'Unione Province d'Italia e Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e dell' Assessore all'Economia, Cresciata e Semplificazione di Regione Lombardia Massimo Garavaglia.

Su un taglio totale di 1 miliardo e duecento milioni di Euro al sistema complessivo delle Province per il 2013 – aggiunge Sertori -  le lombarde avranno una riduzione di circa 170 milioni di Euro, circa 6 in più di quanto preventivato sulla base del 2012, che andrà ad incidere pesantemente su una situazione già critica, con i nostri tributi a picco per il crollo del mercato automobilistico. La nostra gente deve sapere che questo riparto è stato fatto anche per trovare una soluzione al caso del tutto eccezionale, che dovrebbe meritare un trattamento a parte, delle Province campane impegnate nell'emergenza rifiuti, ma che è assurdo porre a carico delle altre Province. Chiediamo con forza al Parlamento di porre rimedio, prevedendo che per le Province virtuose ed operose come le lombarde sia possibile ridurre i tagli di almeno il 30%.

La questione è tanto semplice quanto grave: si chiamano tutte Province, ma non sono tutte uguali. Chi si occuperà di scuole, trasporti, strade e di tutte quelle funzioni, in Lombardia ben 300, fino ad oggi delegate dalla Regione alle Province se queste non saranno più in grado di provvedervi? Il rischio è il caos istituzionale, l'asfissia finanziaria, a causa di una scellerata politica del Governo centrale che non ha fatto distinzione tra gli enti virtuosi e quelli cosiddetti spreconi, accomunando così indistintamente buoni e cattivi. Una scelta che si commenta da sè”.

“Senza dimenticare - aggiunge Sertori - che lo stesso decreto, con un meccanismo tortuoso e iperburocratizzato, penalizza gli Enti che hanno già effettuato pagamenti alle imprese dal 1° gennaio 2013 (ben oltre i 100 milioni da parte delle Province Lombarde), che potranno da oggi fare nuovi pagamenti in misura minore rispetto a quelli che invece non hanno pagato per tempo imprese e fornitori, creando ancora una volta disparità di trattamento tra i territori. E' ora di cambiare il Patto di stabilità, che non premia ma anzi penalizza chi gestisce bene le risorse pubbliche. Altrimenti, siamo disponibili anche ad azioni eclatanti, perché questa situazione non è più sostenibile senza adeguati mezzi finanziari”.

Con il Direttivo odierno UPL ha inteso inoltre rafforzare il dialogo con Regione Lombardia rispetto al tema del riordino istituzionale. “Un riordino che non può a nostro avviso prescindere dall'esistenza di enti  intermedi come le Province, con rappresentanti eletti dal popolo e non scelti dai partiti, capaci di attuare le leggi statali e regionali, nell'ottica però di una semplificazione rispetto alla miriade di enti di secondo livello oggi esistenti: parchi, consorzi, comunità montane, agenzie. In attesa dell'incontro con il Presidente Maroni - che con meritoria azione ha voluto l’istituzione della Commissione Consiliare Speciale ‘Riordino delle Autonomie’ - e con l'intera Giunta, siamo lieti di aver trovato nell'Assessore Garavaglia un interlocutore disposto a lavorare seriamente nella direzione della costruzione di un modello virtuoso che parta ancora una volta dalla Lombardia per essere applicato anche ad altre realtà regionali o macro regionali con i necessari adeguamenti,  capace di continuare a garantire servizi efficienti ai cittadini mantenendo contestualmente in ordine i conti della Pubblica Amministrazione”.

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