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Il caso / Barlassina

Pensionato multato per aver riparato la buca: parla il sindaco di Barlassina

Il primo cittadino si è affidato ai social: "Molti cittadini avvertono l’esigenza di mettersi al servizio della collettività, senza autopromozioni, senza autopropaganda attraverso i social media, senza andare alla ricerca di casse di risonanza attraverso gli organi di informazione"

Da quasi 10 giorni Barlassina è al centro delle cronache nazionali. Protagonista su tv e giornali (anche stranieri) per il caso di Claudio Trenta, il pensionato che dopo aver segnalato sui social e ad alcuni addetti il problema di una buca sulle strisce pedonali, l’ha riparata personalmente. Un gesto che viola il codice della strada e che gli è costato – se il giudice di pace gli darà torto – 882 euro che però verranno pagati (con un assegno già staccato) dall’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca.

Adesso sulla vicenda interviene anche il sindaco Piermario Galli che sulla sua pagina Facebook giovedì 18 maggio ha scritto un lungo post spiegando perché il gesto del pensionato Claudio Trenta è sbagliato.

“La realtà di Barlassina è caratterizzata da una viva e costante partecipazione dei cittadini alla vita del paese – scrive il primo cittadino -. Tale partecipazione è quotidianamente documentata in maniera del tutto evidente dalle attività di volontariato, numerose e costruttivamente presenti, anche attraverso un intenso rapporto di collaborazione con le istituzioni pubbliche, che da sempre hanno valorizzato il contributo volontario di tanti alle necessità della comunità. Molti cittadini, singoli o legati ad associazioni, avvertono l’esigenza di mettersi al servizio della collettività, senza autopromozioni, senza autopropaganda attraverso i social media, senza andare alla ricerca di casse di risonanza attraverso gli organi di informazione. Non è mai accaduto che chi abbia manifestato il desiderio di contribuire fattivamente al bene comune sia stato deluso nelle proprie aspettative”.

Il sindaco ricorda però che il gesto di Trenta, anche se realizzato con le migliori intenzioni, non va imitato. “Tuttavia iniziative di intervento sulla cosa pubblica, anche se realizzate con le migliori intenzioni, quando fossero prive degli adeguati requisiti di competenze e di un corretto coordinamento, rischierebbero di trasformarsi in un danno anziché in un vantaggio per la collettività – continua -. Per queste ragioni questa amministrazione ricorda a tutti i cittadini di Barlassina che nella nostra comunità è aperta a tutti la possibilità di collaborare, purché senza spirito di protagonismo, senza desiderio di polemica a tutti i costi (la polemica sterile danneggia inutilmente la comunità) e soprattutto nel rispetto delle regole del vivere comune, che sole sono in grado di proteggere i diritti di tutti. Ricorda anche che molte forme di comunicazione tra il cittadino e l’amministrazione possono essere percorse, da quelle formali al colloquio diretto con il sindaco e gli amministratori: il vantaggio di una realtà non estesa come Barlassina è quello della reciproca conoscenza e della maggior facilità di contatto”.

“Non è l’amministrazione comunale a imporre multe o a sgravarne chi se le vedesse inflitte – conclude - chi lo fa per il ruolo che gli compete si attiene a leggi che non ha fatto e che deve egli stesso rispettare. Barlassina non è il paradiso terrestre: anche qui i problemi del vivere quotidiano si manifestano talvolta come contrarietà a ciò che desidereremmo avvenisse. Tuttavia il nostro paese è vivo, attivo, apprezzato da chi vive in realtà vicine alla nostra. Con l’impegno di tutti possiamo fare in modo che continui ad essere quello che è e, anzi, progredisca ogni giorno di più”.

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