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Domenica, 28 Aprile 2024
Il progetto / Sant'Alessandro

Ampliamento dello svincolo di Sant'Alessandro: il caso finisce in consiglio regionale

In attesa dell'incontro con il sindaco il 6 febbraio la vicenda finisce sui banchi del Pirellone

Il caso dell’ampliamento dello svincolo della A52-Monza Sant’Alessandro finisce sui banchi del consiglio regionale. Il Movimento 5 Stelle ha depositato una interrogazione. “La nostra domanda è semplice – si legge nel documento dei grillini -. La giunta regionale deve spiegare come l’opera in programma allo svincolo A52 – Monza Sant’Alessandro, possa inserirsi fra quelle propedeutiche alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Stiamo parlando di un’opera il cui costo è stimato in prima istanza in 42 milioni di euro, le cui tempistiche di realizzazione sono pressoché inconciliabili col cronoprogramma olimpico (oltre 400 giorni di lavoro, ndr), già carico di considerevoli ritardi”.

Il Movimento 5 Stelle è scettico in merito al progetto e soprattutto alle sue tempistiche di realizzazione, temendo che il cantiere possa svolgersi proprio in concomitanza con le Olimpiadi, arrecando seri disagi. “Paralizzerebbe il traffico in uscita e in entrata verso Monza. Se davvero Regione Lombardia volesse decongestionare l’area, perché non dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale rimuovendo i caselli sulla tangenziale est e ad Agrate che riversano sul traffico locale coloro che non vogliono pagare il pedaggio? Ennesima promessa mancata e presa in giro di questo centrodestra ai cittadini”.

Sulla vicenda interviene anche il brianzolo Marco Fumagalli, ex consigliere regionale ed ora portavoce del gruppo pentastellato Brianza Est, che lo scorso 11 gennaio aveva partecipato all’incontro pubblico sul progetto organizzato dal Comitato dei residenti al centro civico di San Rocco. “Bisogna coinvolgere la cittadinanza, attraverso il dibattito pubblico previsto dal codice dei contratti - spiega -. La soluzione non può e non deve essere sempre la solita colata di cemento, a soffocare uno dei territori più cementificati d’Italia. Regione ha valutato tutte le alternative possibili oppure si tratta del solito progetto fatto alla rinfusa come per Pedemontana che poi ha dovuto 'svoltare' sulla tratta 'D breve' per l’impossibilità di realizzare l’opera? Questo progetto evidenzia tutta l’approssimazione di Regione Lombardia nell’affrontare le opere sul territorio senza che ci sia un capo e una coda ma solo perché dovevano essere impiegati i fondi per le Olimpiadi invernali. Se proprio si vogliono spendere, si provveda con opere meno invasive sulla viabilità esistente per garantire uno scorrimento più snello. A partire dalla rimozione dei caselli sulla tangenziale est”.

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