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L'Autodromo di Monza si trasforma in un check point: ambulanze e triage "in pista"

L'Azienda Regionale Emergenza e Urgenza ha allestito un'area triage presso il centro medico per l'accoglienza dei pazienti meno gravi che verranno indirizzati in caso di necessità verso i presidi ospedalieri lombardi

La pressione sugli ospedali a Monza e in Brianza, così come a Milano, cresce e il San Gerardo per gestire la situazione di emergenza legata all'epidemia di coronavirus ha temporaneamente sospeso l'accettazione dei casi meno gravi nel Pronto Soccorso. Forte anche l'appello rivolto dal direttore generale Mario Alparone per chiedere agli ospedali lombardi di tendere una mano a Monza divenuta ora la "nuova Codogno", epicentro dell'epidemia.

E così per fronteggiare l'emergenza anche la città di Teodolina trasforma i propri spazi e in Autodromo, nell'area del centro medico del Tempio della Velocità, ora si corre una gara diversa: quella contro il virus. Che purtroppo viaggia ancora veloce, troppo.

L'Azienda Regionale Emergenza Urgenza (Areu) lunedì 9 novembre ha allestito un'area Check Point a Monza, negli spazi dell'Autodromo. Qui, proprio come accade a Milano in via Novara, verrà effettuato il triage per i pazienti meno gravi a bordo della ambulanze che convergeranno nel Parco. In caso di necessità o di sospetto positivo verrà effettuato un tampone di controllo e se previsto si procederà con il trasporto verso i presidi ospedalieri lombardi che potranno accogliere i pazienti, sgravando così i presidi brianzoli. Solo nella giornata di lunedì - primo giorno di attività del check point monzese - sono state una ventina le ambulanze arrivate in autodromo.

“Come ACI e SIAS abbiamo aderito immediatamente alla richiesta di aiuto che ci è giunta e ci siamo messi al servizio della stessa comunità di cui l’Autodromo fa parte. Abbiamo pertanto predisposto in tempi celeri un protocollo di intesa con AREU per una collaborazione reciproca. Anche nei momenti di grave necessità come quelli che stiamo affrontando, il nostro impianto è a disposizione dei Monzesi e cerchiamo allo stesso tempo di mantenere i nostri impegni come circuito, nella garanzia di un'assoluta sicurezza sanitaria. Confermando la nostra disponibilità, esprimiamo a nome dell’Autodromo e dei suoi lavoratori la più sentita vicinanza a quanti stanno vivendo il dramma della malattia” ha commentato Alessandra Zinno, Direttore Generale di Autodromo Nazionale Monza.

“Ringrazio l’Autodromo Nazionale Monza che, grazie al suo supporto logistico, ci ha permesso di allestire un check point clinico avanzato. Il centro si sta rivelando di assoluta importanza per sgravare i pronto soccorso dell’area metropolitana che sono sotto grandissima pressione” ha detto Alberto Zoli, Direttore Generale dell’Azienda Regionale di Emergenza Urgenza:

Ambulanze in autodromo: come funziona il triage 

Dopo il Check Point di via Novara a Milano dove nell'hangar messo a disposizione dall'Esercito si accolgono e si visitano i pazienti meno gravi che giungono direttamente in ambulanza, Areu grazie alla collaborazione dell'Autodromo di Monza che ha messo a disposizione gli spazi e le strumentazioni del punto medico, ha allestito un secondo presidio di triage per l'area metropolitana di Milano e Monza e Brianza. Qui da lunedì è operativa una équipe composta da un medico-rianimatore, due infermieri, un coordinatore e sette ambulanze provenienti da varie province della regione.

In Autodromo (come a Milano, in base alla distanza rispetto all'area di intervento) arrivano i pazienti che hanno contattato il 118 per una probabile infezione respiratoria e a seguito della preliminare valutazione telefonica sono stati classificati come casi meno gravi e quindi codici verdi. I pazienti vengono sottoposti a una visita medica in loco e a un tampone antigenico. Nei venti-venticinque minuti necessari per avere il risultato del test rapido per verificare l'eventuale presenza di infezione da covid-19 vengono effettuati tutti gli accertamenti diagnostici. Nel caso in cui un paziente risulti più grave del previsto si attiva immediatamante il trasferimento in ospedale. Per coloro che invece richiedono assistenza ospedaliera le cui condizioni sono meno gravi viene proposto il trasferimento in uno degli ospedali al di fuori della cintura dell'area metropolitana tra Bergamo, Varese, Cremona e la altre province. Nei casi giudicati meno gravi invece i pazienti vengono riaccompagnati in ambulanza al proprio domicilio.

L'attività è proseguita senza sosta anche nella giornata di martedì che ha visto arrivare circa venticinque mezzi di soccorso con pazienti a bordo. Si tratta per lo più di uomini con un'età media di circa 55 anni. Il sistema organizzativo per ora funziona bene e nell'area non accedono più di due o tre ambulanze per volta, per non dilatare eccessivamente i tempi di attesa necessari anche all'esecuzione del tampone rapido. Dopo Milano e Monza nei prossimi giorni Areu renderà operativa una terza area Check Point in provincia di Varese. 

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