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Covid, "Probabile terza ondata in Lombardia": la Regione studia il piano per il vaccino

La Regione sta mettendo a punto un piano per stoccare il vaccino in diversi punti della Lombardia. I dettagli

La curva dei contagi in Lombardia sembra essere sotto controllo, per questo la Regione è passata in zona arancione. Ma non è il momento di abbassare la guardia. E dopo una seconda ondata potrebbe arrivarne un'altra. 

Il condizionale è d'obbligo, ma l'ipotesi sembra essere abbastanza concreta. "Probabilmente avremo una terza ondata, questa arriverà a gennaio", ha detto l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera nella mattinata di martedì 1° dicembre durante il Consiglio regionale; affermazione arrivata durante una risposta a una interrogazione delle opposizioni che chiedevano iniziative urgenti "per ridurre il livello di tensione tra Direzioni generali delle aziende ospedaliere e medici ospedalieri". "Abbiamo bisogno che le persone in prima linea ritrovino la forza, la motivazione per continuare ad andare avanti a curare le persone che inevitabilmente andranno negli ospedali. Il mio impegno è assoluto", ha aggiunto Gallera.

Vaccino anticovid: ecco il piano della Regione

Il vaccino è un'arma per sconfiggere il coronavirus. E la Regione sta mettendo a punto il suo "piano di battaglia". "Sono 260.000 le unità che fanno parte del target individuato dalla Regione Lombardia per la somministrazione della prima dose del vaccino anti-covid, un numero composto principalmente da operatori sanitari delle strutture pubbliche, di quelle private accreditate, del personale e degli ospiti delle Rsa", stabilite sulla linea indicata dal commissario Domenico Arcuri. Ha affermato l'assessore al Welfare durante il question time.

Gallera ha spiegato anche che sono già stati individuati inizialmente 205 siti di stoccaggio del vaccino Pfizer, sul quale non sono state ancora stabilite nè quantità nè tempistiche, aggiungendo però che su disposizione del governo i siti sono stati ridotti da 205 a 66, "inserendone almeno uno per provincia". Per quanto riguarda la distribuzione del vaccino, Gallera ha precisato che saranno incaricate "le sedi principali degli Asst e degli Irccs". Per quanto riguarda invece le strutture socio-sanitarie, l'assessore specifica che sarà compito delle Ats distribuire le dosi nelle strutture residenziali.

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