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Domenica, 28 Aprile 2024
Il caso / Sant'Alessandro / Via Alberico Gentili

I cittadini dicono no alle "bombe" che transiteranno vicino alle loro case

Nuovo problema per il progetto di ampliamento dello svincolo di Sant'Alessandro. Ecco che cosa denunciano i cittadini

Nella battaglia del Comitato vie Gentili, Talete, Aristotele contro  l’ampliamento dello svincolo Monza Sant’Alessandro sulla A52 Tangenziale Nord si aggiunge un altro problema che fa salire i residenti sulle barricate: il passaggio di “bombe” sotto le loro abitazioni.

"Tir pericolosi vicino alle nostre case"

La denuncia arriva direttamente da Lorenzo Villa, vicepresidente del Comitato che ha sottolineato una grave criticità correlata a quel progetto, già finanziato da Regione Lombardia con un contributo di 42 milioni di euro, e che dovrebbe essere pronto per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina che si svolgeranno nel febbraio 2026. Un’opera realizzata per velocizzare gli spostamenti verso Bormio, dove si terranno gli allenamenti e le gare di sci alpino. “Sotto le nostre case passeranno mezzi Adr (acronimo di Accord Dangerous Route, cioè Accordo europeo relativo ai trasporti di merci pericolose su strada, ndr) - spiega -. Vogliono velocizzare i collegamenti della A4 verso la SS36 che ad oggi sono rallentati dai mezzo Adr che sono obbligati ad uscire dalla A4 all’altezza di Monza e dall’uscita sulla Ss36”. Così che questi mezzi circoleranno direttamente a San Rocco. "Mezzi che non dovrebbero transitare e che invece ci troveremo direttamente vicino alle nostre case - prosegue -. Si tratta di trasporti di materiale esplosivo, infiammabile, tossico, nocivo, corrosivo e pericoloso per l’ambiente”. La preoccupazione per il Comitato, presieduto dall’avvocato Giovanni Testa, non riguarda solo la fase cantieristica, ma anche quella successiva: quella dei mezzi che, se l’opera verrà realizzata così come il progetto è stato predisposto, transiteranno vicino a case, scuole, palestre, campi sportivi.

Ci rivolgeremo al Tar

Villa e Testa sollevano un’altra perplessità e l’intenzione di rivolgersi direttamente al Tar (Tribunale amministrativo regionale). “Se l’opera verrà realizzata, come più volte annunciato, proprio in previsione delle Olimpiadi del 2026, allora siamo già fuori i tempi massimi - spiegano -. I finanziamenti non sono più validi, perché entro il febbraio 2026 l’infrastruttura non potrà essere realizzata. Il progetto prevede infatti 415 giorni lavorativi, salvo imprevisti. Non potrà essere pronta per quella data”. Così che si allunga l’elenco di  criticità e problemi che il Comitato dei residenti solleva intorno alla realizzazione della maxi opera che, sia in fase cantieristica, sia successivamente, avrà ripercussioni sul quartiere di San Rocco (ma non solo). “Problemi di polveri sottili e gas durante i lavori, ma anche dopo con il passaggio continuo di auto e mezzi lungo i 70 metri di trincea a cielo aperto vicino a case, scuole e campo da calcio; forti disagi alla viabilità in un quartiere già messo in ginocchio da traffico e smog; possibili problemi di stabilità degli edifici dove i cantieri saranno a 40 centimetri di distanza dai cancelli e dove per quasi due anni verrà negato l’accesso alle auto (anche dei soccorritori); la presenza di una falda acquifera a 15 metri di distanza dall’opera, invece dei 200 metri previsti dalle normative.

In attesa del consiglio comunale 

Intanto il Comitato prosegue nella raccolta firme contro la realizzazione dell’opera. È possibile firmare la petizione al Bar Coffe Park (via Paisello 32), al bar tabacchi centrale (via Cellini 2), al Carrefour (via San Rocco 44), alla cartoleria di via D’Annunzio 17, da Cosi Hair Franco (via Fiume 7), all’edicola di via San Rocco 44, al Fotoservice di via Montesanto 4, al Frank Cafè di via Sant’Alessandro 18, al bar di via Udine 10 e presso Oh La Lash di via D’Annunzio 34. Infine lunedì 4 marzo, in occasione della riunione dei capigruppo, verrà definita la data di convocazione del consiglio comunale ad hoc sul progetto che verrà convocato entro venti giorni. Un consiglio richiesto da Paolo Piffer (Civicamente) al quale il Comitato si è rivolto per provare ad avere una interlocuzione diretta con l'amministrazione comunale. Della vicenda si è interessato anche il Movimento 5 Stelle sostenendo la raccolta firme che ha portato in Europa e con una interrogazione in consiglio regionale. 

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