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Domenica, 28 Aprile 2024
La tragedia

Monza piange Luca Falcon, il motociclista dal cuore d'oro che aiutava i bambini mutilati

Luca, sposato con la monzese Giulia Trabucco, è rimasto vittima di un incidente mortale mentre era in missione in Angola

Luca Falcon era noto e stimato a Monza. Non solo perchè sua moglie Giulia Trabucco è monzese, e non solo all'interno del mondo dei motociclisti. Luca Falcon era famoso e amato anche in Brianza per il grande progetto di solidarietà che da anni portava avanti nel mondo a sostegno dei bambini e dei ragazzi mutilati, spesso a causa della guerra. E da ieri Monza lo piange. Luca è morto il 3 marzo, poco dopo il suo compleanno, in un incidente stradale con un camion in Angola. Al momento non è nota la dinamica dell'incidente. 

L'incidente in moto nel 2016

Un destino crudele quello di Luca Falcon. Nel 2016 era rimasto vittima di un grave incidente stradale mentre era in sella alla sua moto. Il piede e la gamba sinistra erano distrutti; il gomito sinistro era gravemente compromesso e anche il naso e l’occhio destro erano danneggiati. È rimasto fermo a letto più di un anno: al suo fianco sempre l’adorata Giulia che non lo ha mai abbandonato. Luca ha dovuto sottoporsi a due anni di fisioterapie e quaranta interventi chirurgici. Poi nel 2019 l’amputazione della gamba sinistra. Ma di fronte a quella drammatica scelta Luca non si è arreso. Tutt’altro. In quel momento ha capito che malgrado la passione per la moto gli era costata cara, lui con quella moto avrebbe potuto fare del bene e restituire vita e dignità a tantissime persone. 

Il progetto di solidarietà in moto

Nasce così, insieme a Giulia, il progetto Karma on the road: quella di seminare del bene lungo la strada. E in questi anni Luca e Giulia non si sono mai fermati: la creazione dell’associazione, la sensibilizzazione riguardo ai problemi che le persone amputate devono affrontare che spesso diventano muri insormontabili quando si vive nei Paesi poveri del mondo. “Karma on the road desidera essere al fianco di chi vive la disabilità, ascoltare le loro storie e dialogare con le istituzioni – si legge sul sito Internet dell’associazione -.  Vogliamo fare il possibile per trovare soluzioni concrete a problemi reali e spesso ignorati come, ad esempio, l’attuale assenza di un programma di Recupero e Riuso delle protesi in Italia e la grande carenza di questi dispositivi nei paesi in via di sviluppo”. E poi quella missione nei Paesi del Terzo Mondo con il recupero e la donazione della protesi di arti usate e non più utilizzate da spedire nei Paesi del poveri, nei vari centri riabilitativi dell’Africa sub-sahariana. 

La disperazione di Giulia

Proprio come stava facendo Luca che in Africa ha trovato un tragico destino. La conferma della sua morte sulla pagina Facebook di Karma on the road dove la moglie Giulia annuncia, ancora incredula, la drammatica notizia. “L’amore della mia vita non c’è più – scrive Giulia sulla pagina Facebook dell’associazione -. Lui era felice, il post del suo compleanno lo dimostra, inoltre mi hanno detto che è stato istantaneo, non si deve essere accorto di niente. Almeno sappiamo che si è spento facendo ciò che amava di più nella vita: viaggiare in moto. Io invece resto qui. A chiedermi che senso abbia una cosa del genere. Io e lui abbiamo messo tutti noi stessi per superare l’incidente in cui era stato investito nel 2016, abbiamo deciso di vedere il lato positivo, lui è stato una roccia e ha lottato per tornare a vivere e ispirare gli altri. Abbiamo fondato Karma on the Road e abbiamo aiutato tante persone”. Il dolore e la rabbia straziano il cuore di Giulia. “Mio marito, il mio Scronky come lo chiamo io, è l’uomo migliore che abbia mai conosciuto, la mia “persona preferita”, il primo a cui volevo raccontare ogni cosa, a cui chiedevo consigli e con cui volevo continuare a condividere la mia vita, divertendoci e facendo del bene. Pensate che già gli rompevo le scatole per fare il rinnovo delle promesse nel 2028… io non so cosa dire, so solo che sento un vuoto che mi strappa l’anima.  So che gli volevate bene e per questo vi giuro che onorerò la sua memoria. Il docu-film uscirà e sarà la testimonianza della sua forza, del suo immenso coraggio e di quanto lui ed io siamo riusciti a fare da soli in questi anni. Nessuno dimenticherà, io non potrò mai”, conclude. 

L'ultimo post: "Sono tremendamente felice"

E il messaggio che Luca aveva postato il giorno del suo compleanno suona quasi come un bruttissimo scherzo del destino a quel giovane che aveva ancora tanti sogni da realizzare. "Oggi compio 35 anni e sono da solo in mezzo all'Africa a piú di 15.000km da casa, su una moto piena di fango e senza una gamba - scriveva sulla pagina social dell'associazione -. Il Luca ragazzino avrebbe di sicuro storto il naso, ma diciamolo dopo l'incidente nel 2016 sono cambiato molto... Oggi sono tremendamente felice. Sono felice perché il successo è essere liberi o quantomeno essere liberi di essere se stessi. Ho intorno persone che mi vogliono bene per quello che sono e non per come si aspettano che io sia. Ho una moglie che mi ama e mi lascia i miei spazi e, anche se siamo davvero innamorati, restiamo due individui con dei confini distinti e va bene così! Mi manca? Si un po' mi manca, ma pensate a quante cose potrò raccontarle quando torno". 

Nelle prossime ore la famiglia di Luca Falcon riceverà informazioni in merito al rimpatrio della salma e sempre attraverso i social verrà annunciata la data del funerale che, come voleva Luca, verrà celebrato con rito civile. 

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