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Agrate Brianza

Litiga con la madre e le taglia un dito con la rotella per la pizza: 20enne in carcere

Il ragazzo, già sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali, in seguito a numerose violazioni è stato arrestato. Nel suo passato anche rapine, risse e la comunità per minori

Doveva evitare di frequentare pregiudicati, restare in casa e non assumere droga. Queste le prescrizioni che il giudice aveva imposto a un giovane di vent'anni che ad Agrate Brianza stava beneficiando dell'affidamento in prova ai servizi sociali come misura alternativa alla detenzione da settembre dello scorso anno. Ma nel tempo il giovane si è reso responsabbile di numerose violazioni e così per lui è scattato un aggravamento. Tutte le violazioni sono state comunicate al Tribunale per i Minorenni di Milano che ha emesso una ordinanza di sostituzione della misura in atto con gli arresti domiciliari dovendo scontare ancora una pena residua di oltre tre anni. Il ragazzo si era reso protagonista anche del furto di una bicicletta, asportata proprio sotto l'occhio elettronico delle telecamere presenti.

Il "curriculum" criminale del giovane prende avvio diversi anni fa quando ancora minorenne, nel 2017, ad Agrate Brianza era stato denunciato perchè al parco Aldo Moro aveva rubato a un coetaneo una cassa Bluetooth, nel 2018 poi una tentata rapina sempre ad Agrate e sempre ai danni di un coetaneo. Ristretto in una comunità per minori si era reso responsabile del reato di concorso in oltraggio a pubblico ufficiale perchè insieme a due minorenni affacciandosi dalla finestra avevano rivolto frasi oltraggiose a una pattuglia dei carabinieri che stava svolgendo un posto di controllo nella piazza sottostante.

E ancora rissa e danneggiamento fino al gennaio 2020 quando durante una lite per futili motivi con la madre in casa avrebbe impugnato la rotella con cui si taglia la pizza ferendola alla mano e provocandole un taglio sul dito indice della mano destra per cui alla donna sono stati anche applicati alcuni punti di sutura in pronto soccorso. La pena cumulativa a cui era stato condannato ammontava a cinque anni e due mesi e ora i tre anni restanti dovrà scontarli ai domiciliari. 

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