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La storia / Lissone

Dal sogno del cinema all'impero delle viti da 190 milioni: l'era di Jody Brugola

La OEB Brugola ha una storia di quasi un secolo e a guidarla sono state tre generazioni: dal 2015 il presidente è Jody Brugola

Lo stesso nome del nonno che nel 1926 ha dato vita a un'officina che è diventata grande fino a trasformarsi in una multinazionale, nelle vene lo stesso sangue e il medesimo destino: trasformare un sogno in realtà. E farlo crescere, tenendolo però sempre legato al territorio che lo ha visto nascere. Da Lissone all'America e al mondo intero, partendo sempre dalla Brianza.

Classe 1979, Egidio Stefano Giovanni Brugola, per tutti Jody, dal 2015 è il presidente di OEB Brugola, l'azienda brianzola multinazionale leader nella produzione di viti critiche per il settore Automotive. Una realtà produttiva che in Brianza quest'anno ha sfiorato un fatturato di 190 milioni di euro con numeri che, ininterrottamente da tempo, continuano a crescere. 

Fondate dall'ominimo pioniere del settore nel cuoredi Lissone, le Officine Egidio Brugola (OEB Brugola) si sono fatte sempre più grandi, fino a sbarcare anche negli Stati Uniti e ad affermare la propria presenza in quattro continenti. Oggi in città conta 5 sedi produttive insieme a un polo logistico, una sede a Plymouth, negli Usa, in Michigan, inaugurata nel 2015 e 11 centri logistici dislocati in tutto il mondo, riforniti dal gruppo, fino in India e in Cina. E quasi 500 dipendenti (con un piano di 40 assunzioni per il 2024).

Un impero delle viti fondato in Brianza dove ogni giorno si producono 9 milioni di pezzi. Per un totale di 80mila tonnellate ogni anno, con oltre 800 tipi di viti differenti, tutte diverse perchè progettate singolarmente per ogni cliente. Una produzione, dalla progettazione alla realizzazione in serie, che è 100% made in Italy. E Brugola è orgogliosa di affermarlo.

Il sogno del cinema e le viti

Quarantacinque anni ancora da compiere, un cognome entrato nei dizionari di tutto il mondo e l'onore e l'onere di guidare un'azienda che in Brianza, e in tutto il mondo, ha fatto la storia. "La prima volta che mio padre mi ha portato in azienda avevo sei anni" racconta Jody Brugola, ripercorrendo la storia della sua attività professionale e della sua famiglia. "Mi ricordo che c'era un grande cartello appeso, parlava della qualità e del futuro e individuava lo scarto come nemico". E in quell'azienda che dopo qualche decennio avrebbe guidato, assumendo le redini della multinazionale di Lissone, Jody Brugola poi è tornato e ha iniziato a viaggiare insieme a suo padre, Giannantonio Brugola. "L'ho seguito anche in Germania, partecipavo alle riunioni per gli acquisti con il gruppo Volkswagen".

L'ingresso ufficiale in azienda arriva alla fine del liceo. "Ho mosso i miei primi passi come assistente di mio padre, ho viaggiato per i vari stabilimenti, seguendo il periodo di grande espansione dell'azienda". Poi nel 2003 Jody Brugola decide di lasciare la Brianza e di fare un'esperienza all'estero. "Avevo il sogno di fare l'attore" spiega a MonzaToday. E vola per gli Stati Uniti dove resta fino al 2006, frequentando la New York Film Academy, prendendo parte a qualche casting e ottenendo anche alcune piccole parti. Ma la vocazione industriale lo richiama in Brianza dove il padre accusa i primi problemi di salute. "Sono figlio unico e in quel momento dovevo stare vicino a mio padre". Nel 2012 Jodu Brugola diventa vicepresidente dell'azienda e nel 2015, quando il padre Giannantonio viene a mancare all'età di 73 anni, assume la guida della multinazionale che da quel momento guarda sempre più all'espansione negli Usa. Ed è il 2015 quando viene aperto il primo stabilimento a Plymouth, negli Usa, in Michigan.

I progetti per lo stabilimento di Lissone 

"E' cominciata così una cavalcata molto intensa, durata 11 anni in cui sono state fatte tante cose". E molte altre restano ancora da realizzare come il progetto per la costruzione della nuova logistica e di nuovi uffici nel quartier generale dello stabilimento di Lissone con l'edificazione anche di una nuova mensa che potrà essere un punto di riferimento anche per le associazioni del territorio per donazioni solidali di piatti e vivande all'interno di un progetto benefico che l'azienda ha intenzione di mettere a punto.

Un fatturato da 190 milioni di euro raggiunto nell'anno appena concluso, 500 dipendenti e un piano di assunzioni che nel 2024 prevede circa 40 nuovi ingressi in azienda e una crescita inarrestabile con cui Brugola sta al passo con le sfide del futuro. "Per fare funzionare bene una azienda come la nostra occorre una squadra all'altezza della situazione" ha aggiunto sottolineando l'importanza di continuare con gli ideali e i valori di sempre, delle due generazioni che lo hanno preceduto. "Abbiamo cercato di vedere un futuro diverso in termini di clienti con cui lavorare e ne abbiamo aggiunti diversi: ieri Brugola era leader di mercato per viti critiche per motori e oggi sviluppiamo viti anche per piattaforme elettriche, alzando il livello di qualità e produzione". "I dati e i numeri di fatturato confermano che stiamo facendo bene" ha aggiunto Jody Brugola. "E' un progetto ambizioso, di una azienda italiana che ci crede e che va avanti, orgogliosa di portare il suo prodotto in giro per il mondo".

Dal nonno alle sfide del futuro 

Fu Egidio Brugola che nel 1926 diede i natali all’azienda OEB (Officine Egidio Brugola) cominciando la produzione in serie di viti. Nel 1946 ottenne il brevetto della Vite Cava Esagonale con gambo a Torciglione, conosciuta ormai in Italia e in Europa come “brugola”. Nel 1959, dopo la sua scomparsa, OEB comincia la produzione di viti critiche per il settore automobilistico, diventando fornitore unico delle viti testata motore per il gruppo Volkswagen. Poi, sotto l'ondata della spinta del boom economico, arrivano gli anni della guida di Giannantonio Brugola, figlio di Egidio, che nel 1964 prende le redini della fabbrica diventando presidente. Oggi la storia dell’azienda è alla terza generazione e dal 2015 il presidente è Jody Brugola, figlio di Giannantonio scomparso nel 2015. E da quel momento l’ascesa di Brugola è stata inarrestabile: leader di mercato, l'azienda ha raggiunto un fatturato di 190 milioni di euro nel 2023 e l’ambizioso obiettivo carbon neutral con orizzonte temporale 2035 a testimonianza dell’attenzione all’ambiente, al territorio e alla sostenibilità. E in un'auto su quattro, nel mondo, c'è un piccolo pezzo di Brianza.

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