rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Stipendi e tasse

Stipendi: l'ipotesi del maxi assegno a novembre (fino a 2mila euro in più)

L'intenzione di Paolo Zangrillo, ministro della pubblica amministrazione, è quella di chiedere al Consiglio dei ministri di anticipare già nelle buste paga del prossimo mese il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici. In tal modo funzionari e dirigenti potrebbero arrivare a guadagnare tra i mille e i 2 mila euro in più all'anno. Cosa sappiamo finora

C'è l'ipotesi del maxi anticipo del rinnovo di contratto già sullo stipendio di novembre 2023 per gli statali. Un anno di aumenti tutti in una sola busta paga, insomma, che potrebbe già essere quella del prossimo mese. La decisione finale spetterà al Consiglio dei ministri, dove il ministro della pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, porterà questa richiesta. L'intenzione del ministro, secondo quanto chiarito anche da Today.it, è infatti quella di anticipare il rinnovo dei contratti pubblici, dal valore di 2 miliardi di euro, pagando i dipendenti con i cedolini già dalle prossime settimane. In tal modo si eviterebbe la confusione tra "extra" e tredicesime, portando i dirigenti pubblici a guadagnare anche 2mila euro in più all'anno, cifra che scende intorno ai mille euro per i funzionari. A beneficiarne sarebbero anche tutte le forze di sicurezza, dalla polizia all'esercito: anche per loro è previsto che arrivi il maxi assegno, in attesa di rinnovare il contratto di lavoro nel 2024.

Nello specifico, per i dipendenti pubblici il governo ha stanziato 7,3 miliardi di euro, di cui 5 sono destinati agli aumenti del comparto statale, dai professori ai dipendenti dei ministeri, fino a quelli dell'Inps e delle agenzie fiscali. In questa cifra rientrano anche i soldi destinati ad aumentare gli stipendi delle forze di polizia. Due miliardi di euro saranno "anticipati" nel 2023, tra novembre e dicembre. L'anticipo consisterà in un aumento di 6,7 volte dell'indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici. Si tratta di un aumento del 3,35%, che equivale a una somma mensile che oscillerà dunque tra 50 e 149 euro a seconda delle qualifiche, e che va moltiplicata per le tredici mensilità che saranno pagate come detto tutte insieme.

È già previsto a partire dal prossimo anno che gli aumenti contrattuali veri e propri assorbano anche l'indennità di vacanza contrattuale. Questi aumenti contrattuali, secondo alcuni calcoli preliminari, dovrebbero portare le retribuzioni a salire del 6%. La sanità rappresenta un capitolo a parte. Per medici e infermieri gli aumenti saranno più consistenti grazie allo stanziamento ad hoc da 2,3 miliardi destinato al rinnovo dei loro contratti. Presenti, inoltre, anche altri 700 milioni per aumentare la retribuzione delle ore extra e per lo smaltimento delle liste d'attesa. Per la sanità, inoltre, ci saranno 250 milioni di euro per l'anno 2025 e 350 milioni di euro dal 2026, per potenziare l'assistenza territoriale anche con nuove assunzioni di personale sanitario.

Non solo, perché i dipendenti pubblici, come tutti gli altri dipendenti, beneficeranno anche della conferma del taglio del cuneo contributivo. La manovra, infatti, proroga per un altro anno la riduzione dei contributi del 7%, per chi guadagna fino a 25mila euro, e del 6% per chi invece ha una retribuzione tra i 25mila e i 35mila euro. Questa misura consentirà di mantenere anche per il prossimo anno una busta paga più pesante, fino a 100 euro mensili. È previsto inoltre un intervento sui fringe benefit, i bonus aziendali in forma di beni e servizi, per i quali non c'è tassazione. Lo sgravio per i lavoratori con figli arriverà a duemila euro, contro i tremila attuali, mentre per i lavoratori senza figli la detassazione sarà di mille euro. Confermati anche gli sgravi sui premi di produttività, con tassazione agevolata al 5%.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stipendi: l'ipotesi del maxi assegno a novembre (fino a 2mila euro in più)

MonzaToday è in caricamento