A Brugherio due mostre per il Giorno della Memoria
Sabato 14 gennaio saranno inaugurate nella Galleria esposizioni della biblioteca civica di Brugherio, a Palazzo Ghirlanda, due mostre in contemporanea, legate tra loro da un filo rosso rappresentato dal mondo dell’infanzia, bambini e bambine allo stesso tempo vittime della cieca violenza nazista ma anche protagonisti di una nuova stagione all’insegna della pace, del dialogo e della tolleranza.
La prima mostra, organizzata dalla sezione brugherese “F. Vergani” dell’ANPI, è dedicata a disegni e poesie dei bambini realizzati nel campo di concentramento di Terezin, o Theresienstat, città della Repubblica Ceca in cui i nazisti costruirono una realtà destinata a mostrare un insediamento ebraico modello, con condizioni che dovevano apparire dignitose, vista la presenza numerosa di bambini e bambine. La propaganda nazista realizzò anche un film e accolse in visita una delegazione della Croce Rossa Internazionale. Ma dietro le apparenze abilmente simulate, Terezin fu nient’altro che uno dei tanti luoghi di prigionia per ebrei destinati allo smistamento verso i campi di sterminio. I pannelli in mostra riproducono alcuni dei disegni che i piccoli prigionieri - circa 15mila, strappati alle loro famiglie - realizzarono tra il 1942 e il 1944, nella “classe di disegno” allestita dall'insegnante d'arte Friedl Dicker-Brandeis. Fu lei stessa a nascondere questi fogli, prima di essere deportata ad Auschwitz, dove venne eliminata. Questa collezione riuscì a scampare alle ispezioni naziste e venne riscoperta più di dieci anni dopo la fine della guerra: oltre quattromila disegni, oggi conservati in originale al Museo ebraico di Praga. L’ANPI brugherese ha organizzato l’esposizione proprio in occasione del Giorno della Memoria 2023.
La seconda mostra presente nella Galleria esposizioni è dedicata a Jella Lepman, figura forse poco nota ma cruciale per lo sviluppo delle biblioteche per ragazzi e ragazze come strumento di pace, sviluppo e concordia. Giornalista ebrea tedesca, era fuggita in Inghilterra, per poi tornare in patria all’indomani della fine della guerra, con l’intento di favorire la rinascita della società tedesca su nuove basi. La sua scelta fu di puntare sulla letteratura per l’infanzia, di cui era appassionata ed esperta. Convinta che i più piccoli fossero il terreno fertile su cui far germogliare una cultura portatrice di pace e rispetto per gli altri, nel 1946 la Lepman organizza una mostra internazionale di libri per ragazzi, la prima grande manifestazione del dopoguerra in Germania, raccogliendo circa quattromila volumi e portando la mostra in quattro città tedesche: Monaco, Stoccarda, Francoforte e Berlino. Nel 1949, questi libri andarono a costruire il nucleo originale della collezione conservata all’Internationale Jugendbibliothek (Biblioteca internazionale dei giovani) di Monaco, fondata proprio da Jella Lepman e che rimane tutt’oggi la biblioteca per l’infanzia più grande e importante del mondo. Tra i tanti titoli ricevuti dai vari paesi ne spiccano alcuni che hanno accompagnato anche le nostre letture e nutrito la nostra fantasia: Pippi Calzelunghe, Pinocchio, Babar… I pannelli della mostra intitolata “Jella Lepman. Un ponte di libri” sono stati realizzati dalla sezione italiana di Ibby (International Board on Book for Young people), organizzazione internazionale no-profit, fondata nel 1953 proprio dalla Lepman, con lo scopo di facilitare l’incontro tra libri, bambini e bambine e ragazzi e ragazze.
La visita alle mostre è libera e gratuita, negli orari di apertura della biblioteca.