"Non c'e mai pace tra gli ulivi", lo show di Antonio Ornano al Manzoni
Dopo il successo ottenuto a "Zelig" e in teatro con "Crostatina stand up" e "Horny" e attualmente impegnato in televisione con 'Quelli che il calcio', Antonio Ornano torna in scena con #NonCeMaiPaceTraGliUlivi. Lo spettacolo, scritto con Carlo Turati, Simone Repetto e Matteo Monforte e firmato dal regista Davide Balbi sarà al Teatro Manzoni di Monza il prossimo giovedì 10 gennaio. «Il grande paradosso è che viviamo in un'epoca che ci offre milioni di opportunità di conoscenza eppure siamo schiavi di un algoritmo che sulla base delle pagine che abbiamo visitato ci propone i "contenuti" che ci potrebbero interessare - dichiara l'artista - la tendenza è di essere sempre più rinchiusi nelle nostre convinzioni e quando queste sono basate su ignoranza e pregiudizi lì scatta il corto circuito. Non c'è nulla di più divertente della nostra ipocrisia, e così provo a squarciarla raccontandovi tutte le mie schizofrenie». L'ironico stand up comedian ripercorrerà sul palcoscenico luoghi comuni e cliché di quest'epoca, facendo ridere e sorridere il pubblico che scoprirà un artista che ha tanto da raccontare. «Siamo tutti concentrati sul nostro ombelico eppure è sempre più difficile inquadrare noi stessi, il nostro aspetto estetico, la nostra emotività, la sottile differenza tra quello che siamo e quello che vorremmo essere. Se è così complesso trovare e accettare la verità proviamo almeno a riscoprire il valore catartico della nostra sincerità. Non c’è nulla di più divertente della nostra ipocrisia, e così provo a squarciarla raccontandovi tutte le mie schizofrenie, che si manifestino a bordo campo durante una partita di calcio di mio figlio o alle prese con il ricordo salvifico di una ballerina conosciuta a vent’anni. Si parla e si scherza su quanto sia faticoso lasciarsi sopraffare dalle nostre passioni e su quanto è difficile far digerire la musica rock alla propria moglie. E si raccontano le mie difficoltà a rapportarmi con il razzismo e il bullismo, come comico, e soprattutto come padre di un bimbo biologico biondo platino e di una bimba di colore adottata in Etiopia. E alla fine, forse per trovare l' "artefice" di tutte queste fragilità così umane e reali, si parla e si ride anche del ricordo di una madre. La mia, come avrete intuito». Il tour, partito da Bologna, toccherà diverse città italiane, tra cui Monza, Firenze e Milano per concludersi a Roma a maggio.