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Formula 1, è polemica sui soldi della regione: il Movimento 5 Stelle annuncia ricorsi

Secondo i "pentastellati", 90 milioni di investimenti sono troppi per un indotto non certo (ma calcolato in circa 25 milioni nel 2015, almeno quello diretto)

Manca ancora l'ufficialità della firma tra Ecclestone e l'Aci, ma è già polemica sul futuro del gran premio di Monza di Formula Uno, che sembra sia stato di fatto "assicurato" grazie all'investimento multimilionario della regione Lombardia. Che l'intervento finanziario del Pirellone sia stato determinante lo ha ammesso anche Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Aci, durante la conferenza stampa di presentazione del Gp 2016, il 31 agosto.

"Non avremmo potuto farcela da soli", ha spiegato Sticchi Damiani aggiungendo che l'investimento chiesto dal patron della Formula Uno era di 17 milioni di dollari in più rispetto al contratto in essere. "Senza l'apporto di regione Lombardia, oggi faremmo discorsi diversi", ha concluso. E sono circa 90 i milioni (di euro) messi sul piatto dalla Lombardia per salvare il gran premio. Venti per sostenere alcuni costi d'esercizio, settanta per riqualificare parco e autodromo.

Il Movimento 5 Stelle non ci sta e agita lo spettro della concorrenza sleale. "Non è un optional rispettare le leggi sugli aiuti di stato", afferma Gianmarco Corbetta, consigliere regionale, minacciando il ricorso all'autorità garante della concorrenza e alla direzione generale della concorrenza della commissione europea. "Il presidente della Lombardia non può fare quello che gli pare con i soldi dei cittadini", aggiunge Corbetta.

Nodo della questione è anche se convenga o meno spendere tutti questi soldi pubblici rispetto all'indotto che ne trae il territorio. "Un investimento di denaro pubblico così ingente - conclude l'esponente dei 5 Stelle - non è giustificato in mancanza di dati certi sull’indotto per l’economia monzese e brianzola e senza la certezza che si stia rispettando la legge".

Novanta milioni, dunque, quelli spesi o comunque stanziati dal Pirellone. Ma a quanto ammonta l'indotto del gran premio? Fabrizio Sala, vice di Maroni, ha parlato di venticinque milioni, che - euro più, euro meno - corrispondono a quelli stimati, nel 2015, come "indotto turistico diretto" dalla camera di commercio di Monza e Brianza. Erano stati - per la precisione - 24,6 milioni, spalmati su tutta la settimana dell'evento e su tutta la regione (la metà è rimasta comunque in Brianza).

Si tratta di cifre in diminuzione, visto che la stessa camera di commercio, nel 2014, aveva stimato 14 milioni nella sola città di Monza, contro i circa 12 di tutta la provincia nel 2015, e nel 2013 l'indotto complessivo era stato di circa 31 milioni. Cifre che non possono però essere direttamente paragonate ai 90 milioni tra investimenti e contributi per spese d'esercizio stanziati dalla regione, che evidentemente "coprono" più annualità: i venti milioni di costi d'esercizio, in particolare, sono "spalmati" su due anni, mentre i settanta d'investimenti vanno a migliorare il parco oltre che l'autodromo.

Gli imprenditori lombardi, poi, sono anche convinti che, più dell'indotto diretto nella settimana del gran premio, sia importante il ritorno di immagine, difficilmente misurabile perché "spalmato" su tutto l'anno. La pensa così il 70% degli imprenditori, sempre secondo lo studio della camera di commercio di Monza effettuato nel 2015.

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