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L'episodio / Brugherio

Ha un attacco di cistite e va in pronto soccorso per il farmaco: "La sanità non funziona"

L'episodio a Brugherio. Sul caso, dopo la denuncia della paziente, è intervenuto Donato Cosi, segretario territoriale del NurSind, il maggiore sindacato degli infermieri

“Fino a quando la medicina territoriale non funzionerà, ma per davvero, continueremo ad avere il pronto soccorso intasato da pazienti con codici verdi o ancora peggio codici bianchi le cui problematiche potrebbero essere sbrigate, rapidamente e con un pizzico di buonsenso, da parte dei medici di famiglia, oppure la sera e nel fine settimana dalla guardia medica. Non è ammissibile che una persona venga in pronto soccorso per farsi prescrivere il farmaco per un attacco improvviso di cistite”. A parlare è Donato Cosi, segretario territoriale del NurSind, che è intervenuto su un episodio avvenuto in Brianza che ha coinvolto una giovane donna. A denunciare l'accaduto è stata lei stessa, raccontando la vicenda che l'aveva coinvolta al sindacato.

Protagonista è stata una giovane mamma brianzola e il fatto è successo a Brugherio nella serata di domenica 25 giugno. La donna, 33 anni, in preda a un attacco forte e improvviso di cistite, non avendo in casa il farmaco che abitualmente utilizza, si è rivolta alla farmacia di turno. Il farmacista, però, l’ha dirottata alla guardia medica: per quel farmaco era necessaria la prescrizione, anche se la donna era già abituale assuntrice della medicina e fosse soggetta al problema. Così la giovane mamma, insieme al bimbo, si è fatta accompagnare nella struttura di via Oberdan dove, come previsto dal nuovo sistema, per accedere bisogna telefonare al 116117. L’operatore, dopo un primo triage telefonico, ha inoltrato la richiesta al medico di guardia e ha invitato la donna a citofonare e attendere. Malgrado la prassi non permetta l’ingresso in sala d’attesa, grazie al buon senso dei volontari presenti, la donna è entrata insieme al bambino e all’accompagnatore. Poi, quando il medico è uscito dall’ambulatorio, gli ha spiegato di trovarsi lì per la richiesta di una prescrizione per una crisi improvvisa e acuta di cistite. Ma il medico di tutta risposta l’ha invita ad attendere. Prima di prescrivere la ricetta, così che la donna potesse andare subito in farmacia e iniziare immediatamente la terapia, il medico di guardia avrebbe dovuto effettuare 6 telefonate a utenti che lo avevano già contattato. 

La donna, esausta e in preda a forti dolori, è andata via in direzione pronto soccorso nella speranza di potersi  farsi prescrivere il farmaco.

“È questa l’eccellenza della sanità lombarda di cui tanto ci vantiamo? La sanità per funzionare ha bisogno della competenza e del buon senso di tutti, altrimenti si rischia di ingolfare il pronto soccorso dove non bisogna accedere per farsi prescrivere un farmaco - prosegue Cosi -. Certamente il medico di guardia è stato diligente e ha seguito alla lettera il protocollo che gli sarà stato dato. Ma un medico di fronte a una donna che sta male e che gli chiede una prescrizione, non può portarla all’esasperazione tanto da indurla ad andare al pronto soccorso per una ricetta che lui stesso, magari anche dopo una breve anamnesi, le avrebbe potuto prescrivere. Non è questa la sanità nella quale medici e infermieri e operatori sanitari vogliono lavorare: la nostra è una sanità fatta di competenza, professionalità, buon senso e umanità”.

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