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Cronaca Vimercate

La Brianza saluta Franco Dolci, il 'papà' del pastore tedesco

Viene considerato un maestro a livello internazionale. Nel 1968 la creazione a Vimercate del suo allevamento Ca' San Marco

“Ciao papà, non sei stato solo mio padre ma sei stato anche il padre degli attuali migliori allevatori, dei migliori giudici e preparatori, e con chi non lo sei stato sei stato a tua volta il loro maestro-mentore o fonte di inevitabile ispirazione. Sei stato Franco Dolci fino alla fine. Eri una leggenda fino ad oggi, e da ora in poi come ti chiameremo mai?”.

Questo il commosso addio del figlio Giorgio, a Franco Dolci, uno dei maggiori allevatori nel mondo del pastore tedesco. La cinofilia italiana (ma anche e soprattutto quella internazionale) piange il suo “Frank” che domenica 8 agosto è morto all’età di 79 anni nella sua casa di Vimercate dopo una lunga malattia.

Nel suo allevamento tanti campioni del mondo

E sempre a Vimercate nel lontano 1968 ha fondato l’allevamento Ca' San Marco, che è diventato punto di riferimento mondiale per gli amanti del pastore tedesco, e culla di tantissimi campioni del mondo. La sua bacheca è piena di riconoscimenti: coppe, medaglie, trofei nazionali  e internazionali, ma soprattutto la stima dei giudici e degli esperti che in Franco Dolci hanno individuato il 'padre' del pastore tedesco.

Dolci con i suoi pastori tedeschi ha fatto 31 Auslesi (un termine tedesco che viene riferito al cane di razza pastore tedesco e significa Fuoriclasse. È un titolo che viene assegnato alla fine delle manifestazioni o gare, a quei soggetti che hanno raggiunto, a detta dei giudici, il massimo dei voti) e due campioni del mondi.

Una vita dedicata al pastore tedesco e nel 2018 la grande festa organizzata per celebrare i 50 anni di Ca’ San Marco, quell’allevamento fondato insieme alla moglie Anna.

La folgorazione quando aveva solo 10 anni

Una passione per i cani nata quando era ancora un bambino. Quando all’età di 10 anni vide, per la prima volta, un cucciolo di pastore tedesco, tanto diverso da quei meticci che vedeva e già amava nel cortile. Una folgorazione. “Mi parve bellissimo - scriveva Franco Dolci presentando la sua storia -. Mi colpirono le sue grosse zampe, l’espressione e la comunicabilità del suo sguardo. Ne rimasi affascinato e colpito, mi dissero che era un ‘cane lupo’ e cominciai a sognarlo e desiderarlo. A 15 anni ricevetti un cucciolo simile al pastore tedesco, ma poi nel 1965 il primo pastore tedesco: Rolf acquistato per 25mila lire".

A quel punto la passione divenne anche lavoro: l’incontro con Fenili, uno dei maggiori allevatori di pastore tedesco, e la prima femmina Sara della Meta. L’ingresso, in punta di piedi, all’Enci (Ente nazionale della cinofilia italiana), dove poi è diventato un punto di riferimento) e poi uno studio continuo su quel pastore tedesco che, ormai, era diventato il suo motivo di vita.

“Quando venni a sapere che Dago, un pastore tedesco era giunto in Italia da un allevamento della Germania, iniziò la mia fissa di avere un figlio di Dago”, raccontava.

"Un grande uomo che non scendeva a compromessi"

Un sogno diventato realtà, ma in realtà quello è stato solo l’inizio del grande sogno: la nascita di Ca’ San Marco, concorsi e premi in tutto il mondo, i suoi cani finiti nelle case anche di tanti personaggi famosi

“Mio papà è stato un grande uomo - ricorda la figlia Cinzia -. È stato colui che ha portato il pastore tedesco prima in Italia e poi nel mondo, non scendendo mai a compromessi”.

Un uomo, all’apparenza solitario, che diventava un instancabile chiacchierone quando aveva davanti a se persone che, come lui, davvero amavano il pastore tedesco. In quel momento gli si illuminavano gli occhi e condivideva con gioia tutto il suo sapere.

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