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Cronaca Cesano Maderno

Il finto fattorino-poliziotto e il maxi blitz con 20 agenti in casa: l'operazione in Brianza

L'indagine internazionale tra il Sud America e la Brianza che ha portato la questura di Monza a sgominare, in collaborazione con le autorità del Perù, una organizzazione attiva nel traffico di droga. La pasta di cocaina arrivava in Italia tramite ceri votivi

Aspettavano un pacco dal Perù. Un carico di 14 candele votive. Ma non dovevano pregare: dentro i ceri religiosi in arrivo da Lima c'erano otto chili di pasta di cocaina da estrarre, lavorare, cristallizzare e poi immettere sulle piazze di spaccio della Brianza così da trasformare quel carico "devoto" in 200mila euro di guadagno pulito. Ma quando il fattorino con il pacco ha suonato il campanello, dietro la porta si sono trovati un poliziotto della Squadra Mobile della questura di Monza sotto copertura. E insieme al lui altri venti colleghi che martedì pomeriggio, a Cesano Maderno, hanno fatto scattare un blitz nell'ambito di una operazione antidroga internazionale tra Perù e Brianza che ha portato a tre arresti. 

La polizia di Stato a Monza ha sgominato una organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga: l'indagine è stata condotta dalla  squadra mobile della questura brianzola sotto il coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine ed in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga. 

La droga nei ceri votivi 

Spedizioni religiose che da Lima, in Perù, arrivavano in Brianza. E così i poliziotti insospettiti da tutta quella "devozione", hanno iniziato a indagare e hanno scoperto che a Lima era operativa una organizzazione criminale che inviava in Italia droga nascosta dentro oggetti di artigianato e spesso in prodotti alimentari non deperibili.

E una di queste spedizioni era destinata proprio alla Brianza, con indirizzo di destinazione in un appartamento di Cesano Maderno. Dentro c'erano 14 ceri religiosi e 8 erano pieni di pasta di cocaina. Individuata la partita di droga pronta per essere spedita, le autorità peruviane, d’intesa con gli organi investigativi della Polizia di Stato S.C.O. e D.C.S.A,. hanno monitorato la spedizione ritardando il sequestro così da poter allargare l'indagine fino ai destinatari.  Il procuratore di Lima ha raggiunto la questura e ha consegnato agli investigatori della Squadra Mobile i ceri votivi della cui consegna, sotto copertura, si è occupata la polizia brianzola.

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Il finto fattorino e il blitz con 20 poliziotti in casa

L'indagine in Brianza così si è allargata e la squadra mobile ha individuato altre due persone coinvolte nel traffico di droga: un italiano 52enne ed un cittadino peruviano 39enne entrambi dimoranti a Cesano Maderno. Quest'ultimo - un chimico esperto - era arrivato dal Sudamerica proprio per raffinare la pasta di cocaina. Il blitz nell'appartamento è scattato martedì pomeriggio con la consegna sotto sopertura da parte di un poliziotti vestito da fattorino. L'agente ha suonato il campanello dell'abitazione di Cesano Maderno ma anzichè i ceri votivi i tre si sono visti consegnare i plichi dell'indagine e notificare l'arresto. In quel momento nell'appartamento hanno fatto irruzione una ventina di poliziotti della Squadra Mobile e dello SCO. In manette sono finiti i due italiani di 42 e 52 anni mentre il chimico 39enne peruviano è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto. I tre sono ora in carcere.  Nella stessa giornata i poliziotti peruviani hanno fatto scattare le manette per lo spedizioniere della partita di cocaina giunta in Brianza.

La pistola

In casa è stata anche trovata una pistola semiautomatica modello Gloke clandestina con matricola abrasa e completa di caricatore con 12 cartucce cal. 9 x 21 mm. Nell'abitazione c'era anche tutto il materiale per raffinare e cristallizzare la droga con prodotti chimici in bidoni e taniche di solventi. Una volta completato il ciclo di raffinazione, la cocaina se immessa sul mercatoavrebbe fruttato all’ingrosso circa 200.000 euro.

"L’ingente sequestro effettuato ha permesso di togliere dal mercato decine di migliaia di dosi di stupefacenti destinate alle piazze di spaccio delle province lombarde. La polizia sta indagando anche sulla storia criminale della pistola per verificare se questa sia stata utilizzata in azioni criminose e si stanno sviluppando ulteriori accertamenti investigativi finalizzati ad individuare eventuali precedenti spedizioni di stupefacenti e ricostruire la filiera dei dettaglianti sul territorio brianzolo" spiegano dalla questura di Monza e Brianza.

"L’operazione svolta dalla Polizia di Stato si inquadra in una più ampia attività di prevenzione e repressione dei reati in genere ed in particolare al contrasto dello spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, fenomeno assai diffuso tra i giovani che si avvicinano alla droga in età sempre precoce".

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