Invita amici per grigliata anche se è positivo, festa in 17 finisce con multe e denuncia
Succede a Seregno dove i carabinieri a Pasquetta hanno interrotto un party abusivo organizzato da un 25enne risultato positivo al covid
Non ha voluto rinunciare a trascorrere una giornata di festa con gli amici nonostante fosse positivo al covid-19 e sottoposto alla misura della quarantena. E fosse anche vietato dalla normativa per il contenimento della pandemia.
Così il Lunedì dell'Angelo un 25enne di Seregno ha acceso il barbecue, preparato da bere e messo la musica accogliendo i suoi ospiti: una quindicina di persone in tutto. E a loro pare non abbia detto di essersi sottoposto a tampone, tacendone anche l'esito. A interrompere il party abusivo all'interno di una villa del centro città sono stati i carabinieri della compagnia di Seregno che in seguito a una segnalazione si sono presentati ai cancelli dell'abitazione.
All'arrivo dei carabinieri gli ospiti si nascondono
Al momento del controllo carabinieri hanno identificato nove giovani - ragazzi e ragazze della zona tra i 20 e i 25 anni provenienti da Seregno, Meda, Giussano e Lissone - contestando loro le previste violazioni in materia anti-contagio. I conti però non tornavano e all'appello sembrava mancare qualcuno e infatti, dopo diverse ore, forse stremati dal "nascondino" forzato, da alcuni angoli dell'abitazione sono venuti fuori altri otto giovani. Anche per loro è scattata una multa da 400 euro.
La festa organizzata da proprietario positivo al covid
La situazione si è invece complicata per il proprietario di casa che, in seguito a ulteriori accertamenti, i carabinieri hanno scoperto essere positivo al covid-19 e quindi sottoposto ancora al regime della sorveglianza attiva. Per il 25enne è così scattata una denuncia e tra le pene che si rischiano per la violazione figurano "l'arresto da 3 mesi a 18 mesi" e "una ammenda da 500 a 5.000 euro". Nel caso in cui si fossero verificati eventuali ulteriori contagi in seguito all'apisodio si potrebbe invece profilare il reato più grave di epidemia colposa.