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Lena, la nuova vita dopo la guerra grazie al trapianto a Monza

Da Mariupol, in Ucraina, a Monza, al centro Maria Letizia Verga. Ai medici monzesi ha dedicato un pensiero speciale, con un grazie "che vale una vita"

Il sorriso dolcissimo, di chi ha lottato e ce l'ha fatta. E gli occhi profondi che hanno visto cose anche fin troppo grandi per una bambina ma pieni di sogni. Da Mariupol a Monza per scappare dalla guerra e per vincere la sua battaglia contro la malattia. Lena è arrivata al centro Maria Letizia Verga dopo essere fuggita dall'Ucraina e nella struttura monzese specializzata in oncologia pediatrica ha lottato contro il tumore e qui è stata sottoposta a un intervento di trapianto del midollo. E ora che è arrivato il momento di tornare a "casa" - anche se a casa sua davvero ancora non potrà tornare - ha voluto ringraziare con un messaggio speciale medici e infermieri monzesi. Quel team che è stato a lungo la sua nuova casa e la sua famiglia. 

Per loro Lena ha realizzato un quadro e dietro ha dedicato un messaggio. "Questo è un piccolo pensiero con il quale vorrei ringraziare di tutto cuore l'intero team di medici e infermieri di ematologia e del reparto trapianti, per la vostra professionalità e per il vostro approccio così attento e sensibile. Durante questo periodo difficile trascorso in ospedale mi avete sempre dato sostegno, donato mille sorrisi, mi avete rallegrato, vi siete presi cura di me con tanto amore, avete condiviso con me tutti i miei successi. Vorrei esprimere quanto io apprezzi tutti i vostri sforzi nel salvarmi la vita e darmi un'opportunità. Grazie per aver sempre creduto nella mia guarigione. Siete i migliori!". 

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"Lena arriva da Mariupol, in Ucraina, per questo anche oggi che dopo il trapianto viene dimessa non potra' davvero tornare a casa. Ma a Lena promettiamo che la faremo sempre sentire come se lo fosse, qui con noi a Monza, insieme ai suoi medici e ai suoi infermieri del centro Maria Letizia Verga che ha voluto ringraziare con un regalo ed un pensiero speciale. È un disegno bellissimo con un messaggio scritto sul retro della tela, come per non far volare via quel "grazie" che vale una vita" hanno spiegato sui profili social dalla struttura. 

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