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Cronaca Lesmo

Arriva la "michetta sospesa": l'idea di uno storico panificio brianzolo

A Lesmo Gianfranco Beretta, dello storico panificio e negozio di alimentari, ha deciso di venire incontro ai suoi clienti in difficoltà. Garantendo un panino sulle tavole di tutti. Purtroppo la pandemia ha colpito duramente anche i consumi delle famiglie brianzole

La pandemia ha messo in ginocchio milioni di famiglie. E anche nella ricca Brianza sono in molti coloro che fanno fatica a fare la spesa.
Per andare incontro alle necessità (spesso tenute nascoste) dei suoi concittadini Gianfranco Beretta ha deciso di introdurre nel suo panificio di Lesmo la "michetta sospesa".
Dal 21 settembre per due settimane in forma sperimentale - e  poi dall’1 ottobre in via definitiva - nello storico panificio e negozio di alimentari di via Manzoni chi è in difficoltà potrà prendere gratuitamente fino a otto panini da portare in tavola. Michette che perfetti sconosciuti hanno lasciato in dono mettendo nella cassetta trasparente posizionata sul bancone del negozio monetine o soldi in carta per pagare il pane a chi non può.
 

Come funziona

"Si può lasciare quello che si vuole o che si può – spiega Gianfranco Beretta che gestisce la storica bottega e il forno insieme alla moglie Ester -. I clienti possono lasciare i pochi centesimi del resto della spesa, o anche di più. La sera faremo il conto e poi il giorno dopo in base a quanto raccolto sforneremo il pane da lasciare in dono a chi non può acquistarlo”.
Il pane sospeso potrà essere richiesto dalle 18: un orario non casuale quello scelto dalla storica coppia di commercianti brianzoli. “Nel secondo pomeriggio la clientela è minore, così che chi ha bisogno può chiedere senza imbarazzo e lontano anche dagli occhi degli altri clienti”.
 

"La pandemia ha colpito anche le famiglie brianzole"

La pandemia si è fatta sentire anche sulle tavole dei brianzoli: in molti hanno dovuto tirare la cinghia imparando a fare economia anche su quei prodotti alimentari che fino a pochi mesi prima venivano acquistati in abbondanza. “Ci sono clienti che entrano con i centesimi contati; mamme che per far quadrare il bilancio evitano di acquistare la focaccina al figlio; altri che per la pausa pranzo ci chiedono un panino imbottito con due fettine di mortadella tagliate sottilissime. Questi sono clienti che un tempo chiedevano un panino imbottito con bresaola e formaggio di prima qualità. C’è persino qualcuno che ci chiede il ritorno al passato, quando si lasciava il conto aperto dal negoziante. Ma non possiamo". Beretta ci spiega che, a pagare lo scotto, sono soprattutto le famiglie e i giovani, soprattutto quelli con un lavoro precario o finiti in cassa integrazione ("con i soldi non ancora arrivati...").
“È triste vedere una mamma che per motivi economici non compra il pane o la brioche per il figlio. Spesso, senza dirlo, la mettiamo ugualmente nel sacchetto della spesa. Un piccolo dono per i nostri adorati clienti. Perché, secondo il nostro modo di vedere il mondo e le cose, una michetta deve esserci sempre sulle tavole di tutti”.

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