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Domenica, 28 Aprile 2024
ritrovamenti

Mettono in vendita on line monete dell'antica Grecia, ma i carabinieri li trovano

Il lotto di monete era stato messo in vendita a 1.500 euro

Sono state restituite nelle mani di Elini Sourani, ambasciatrice della Grecia in Italia, le cinque monete databili tra il V e il I secolo a.C. provenienti dall’Antica Grecia. Erano state messe in vendita on line, al costo complessivo di mille e 500 euro ma a individuarle ci hanno pensato i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza durante i consueti controlli dei siti di e-commerce.

Si tratta di piccole monete, di grande valore storico. Così le indagini avviate dai carabinieri - rientranti in un’attività di contrasto del mercato clandestino di materiale archeologico-coordinate dall’autorità giudiziaria di Milano - hanno permesso il sequestro delle monete ritenute di natura archeologica e di provenienza greca dai funzionari della SABAP di Milano. Le monete costituiscono una testimonianza diretta e tangibile dell’arte, della cultura e dell’economia del mondo greco antico, in un arco cronologico che copre sia il periodo “classico” (V secolo d.C.) che quello ellenistico (IV -II secolo a.C.) e che vede la creazione e poi la diffusione di modelli artistici e culturali che hanno profondamente influenzato l’intero bacino del Mediterraneo e tutta l’Europa fino ai giorni nostri.

Forniscono preziose informazioni sulla storia, la politica e la cultura delle civiltà passate, ma anche sulla tecnologia, l'arte, la religione, il commercio e le relazioni economiche tra diverse regioni. Il tetradramma ateniese esalta nei soggetti raffigurati la città posta sotto la protezione di Atena, raffigurata al diritto e richiamata al rovescio dalla civetta, suo animale prediletto, appollaiata su un’anfora, diretto riferimento alle produzioni agricole e ai commerci su cui si fondava la ricchezza dell’Attica.

I tetradrammi a nome di Alessandro Magno recano al verso diritto l’immagine del sovrano macedone con il capo coperto dalla pelle di leone, a sottolineare l’identificazione con Eracle che, dopo aver ucciso il leone di Nemea si era rivestito delle sue spoglie. Al rovescio vi è l’immagine di Zeus, padre degli dei e dello stesso Alessandro Magno, come rivelatogli dall’oracolo di Amonnell’oasi diSiwa.

Rimandano ancora ai culti più cari agli abitanti di Tasos le raffigurazioni di Dioniso e Eracle sui loro tetradrammi. Se Dioniso non può non richiamare la produzione del vino, fin dall’antichità presente a Tasos, Eracle è qui in veste di divinità protettrice dell’isola, come dichiara la scritta che ne accompagna l’immagine e che lo qualifica come Soter, ossia il salvatore. Lo studio delle monete antiche, parte significativa del patrimonio culturale, consente di conoscere e sentire più vicini e familiari coloro che le hanno prodotte e usate.

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