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Cronaca

Ragazzino riempito di botte dal branco al Parco di Monza: indagati 7 minorenni

Il giovane era finito in ospedale. Per sfuggire alla violenza la vittima si era rifugiata dai carabinieri

Accerchiato, colpito con calci e pugni. E una volta a terra poi qualcuno si è avvicinato e ha provato a strangolarlo stringendogli le gambe intorno al collo. Sono i frame di un feroce e violento pestaggio avvenuto al culmine di una lite lo scorso giugno al parco di Monza che ha visto protagonisti un gruppo di minorenni. Tutti giovanissimi, studenti di 16 e 17 anni, di origini brasiliane e colombiane ma cittadini italiani d'adozione, residenti tra Macherio, Sovico e Albiate. Tutti incensurati, uno solo di loro con una segnalazione amministrative per possesso per uso personale di sostanza stupefacente.

Un'esplosione incontrollata di violenza che ha visto scontrarsi due compagnie differenti in zona Autodromo, a ridosso di Biassono, un pomeriggio di inizio estate, terminata solo dopo che alla vittima è stato fratturato un dito per portargli via un anello che indossava. E durante il pestaggio al 16enne qualcuno ha anche provato a togliere le scarpe, per rubargliele, senza riuscirci. Ferito e con i segni delle botte ancora sul volto, il minorenne ha chiesto aiuto e si è diretto presso la caserma dei carabinieri dove ha denunciato l'accaduto.

Le indagini

Sono sette i minorenni che ora dovranno rispondere delle accuse di rapina e lesioni gravi dopo che la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Milano ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari. Hanno tutti tra i 16 e i 17 anni e sono accusati di aver brutalmente pestato un coetaneo che poi è finito in ospedale. Il ragazzino ha riportato una frattura del processo spinoso e alcuni tagli al sopracciglio e ferite al volto. Così, con i segni delle botte ancora addosso, si era presentato in via Volturno, dai militari dell'Arma.

Le botte e la schermaglia social

Le indagini sono iniziate subito dopo l'episodio e nel Parco i carabinieri hanno rintracciato alcuni degli aggressori, ancora presenti nell'area. Il nome degli altri componenti del branco invece è venuto fuori successivamente, anche grazie all'audizione protetta di testimoni minorenni. Al brutale pestaggio avevano assistito anche delle ragazzine che però non hanno preso materialmente parte all'aggressione che, secondo quanto trapelato, avrebbe avuto origine da vecchi rancori forse per antipatie mai digerite tra i giovanissimi. Ma dietro all'accaduto e al violento accanimento forse potrebbe esserci un movente diverso ma attualmente non è emerso nulla di più. Dopo l'episodio la lite era proseguita anche sui social con minacce. E su Instagram era apparsa una foto della vittima, divenuta bersaglio virtuale per il branco. Tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. 

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