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Cronaca

Il "Grande Fratello" annaspa: la metà delle telecamere di Monza non funziona

La denuncia del consigliere Paolo Piffer (Civicamente). Su cento telecamere di videosorveglianza cinquanta sono fuori servizio. Il problema riconducibile al sistema ormai obsoleto. L'assessore Federico Arena conferma e spiega gli investimenti del Comune nella sicurezza

Monza video sicura solo a metà. Il sistema cittadino del Grande Fratello funziona a ritmi ridotti. La denuncia arriva dal consigliere comunale Paolo Piffer (Civicamente).

A Monza, secondo i dati resi noti dal capogruppo di opposizione, ci sono cento telecamere destinate alla videosorveglianza. Ma in funzione ce ne sarebbero solo cinquanta.

“Il problema è emerso durante la commissione Affari Generali – spiega Piffer -. La notizia l’abbiamo appresa durante la discussione del nuovo regolamento che normerà la videosorveglianza in città. Oggi il 50 per cento delle telecamere a Monza è rotto”.

Durante la commissione un referente dell’Ufficio tecnico del Comune avrebbe giustificato la situazione spiegando che “Il sistema è obsoleto perché manca da sempre una governance, e non vengono stanziate risorse sufficienti”.

Una situazione che ha fatto immediatamente  il giro della rete, sollevamento numerose critiche nei confronti della Giunta Allevi che durante la campagna elettorale aveva fatto del ripristino della sicurezza a Monza uno dei suoi cavalli di battaglia.

Piffer sottolinea che un sistema efficiente di videosorvegliana è fondamentale per contrastare la microcriminalità. “Si potrebbero gestire con più efficacia i furti, le rapine, gli incidenti stradali, le discariche abusive, e gli atti vandalici”. Infine con tono ironico ricorda che “le telecamere della Ztl funzionano perfettamente”. 

L'assessore alla Sicurezza Federico Arena conferma i problemi sollevati da Piffer, e illustra gli interventi del Comune in tema sicurezza. "Il problema del sistema obsoleto è annoso. Manca un'unica infrastruttura per la trasmissione delle immagini". Il Comune aveva in programma un progetto di ammodernamento. "Era inserito nel bando illuminazione. Il progetto secondo i nostri piani doveva già essere attivo, ma ci sono stati i ricorsi al Tar delle aziende che avevano partecipato al bando. La burocrazia ha rallentato parecchio il progetto; l'avessimo intuito fin da subito non avremmo scelto la formula del Project Financing". 

Nel bilancio dell'anno scorso l'Amministrazione ha investito in tema di sicurezza. "Abbiamo messo a bilancio 75 mila euro per interventi sulla centrale operativa, interventi di sostituzione e di manutenzione dei software. La nostra attenzione alla tecnologia in tema di sicurezza è concreta; lo dimostrano le dotazioni degli agenti con le body cam, i droni che ci hanno permesso di scoprire situazioni di spaccio a Sant'Albino, le telecamere per le indagini di polizia giudiziaria". 

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