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Cronaca

Truffavano gli anziani con la scusa del finto incidente: banda arrestata

In manette sono finiti cinque uomini tra i 21 e i 31 anni tutti originari del Napoletano

Tre mesi di attività, decine e decine di ignare vittime anziane che per paura di ripercussioni per i propri famigliari consegnavano oro e gioielli e un bottino che supera i duecentomila euro. 

Sono ventisette i raggiri contestati a una banda di truffatori composta da cinque uomini, tutti tra i 21 e i 31 anni di età, originari del Napoletano. Nelle prime ore di lunedì i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, nelle province di Napoli, Parma e, contestualmente, in Spagna, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano per trffa aggravata. Le indagini sono state condotte dai militari del Nucleo Investigativo di Milano sulla base degli elementi raccolti nell’ambito dell’analisi di alcuni episodi di truffa agli anziani consumati in città.

Il copione che la banda "recitava" era sempre lo stesso: le vittime venivano contattate via telefono dal "capo" della banda che da tempo viveva in Spagna e da qui faceva partire le telefonate presentandosi come un avvocato o ancora un maresciallo dei carabinieri e chiedendo denaro o gioielli per procedere al rilascio su cauzione di un parente trattenuto in caserma perchè responsabile di un incidente stradale.

Ognuno dei membri aveva un ruolo preciso: il capo, che per stare lontano dai guai se n'era andato a vivere a Barcellona, si occupava delle telefonate, il compito più delicato e difficile. Il suo braccio destro, un amico che lui stesso - intercettato - chiamava "fratello", aveva l'incarico di recuperare il bottino raccolto in una settimana di "lavoro" per poi consegnarlo personalmente al "superiore". Gli altri tre, invece, erano gli esattori materiali, quelli che scendevano personalmente in strada a prendere i soldi dalle mani delle loro vittime, sempre persone sole e anziane.

Quando le vittime cadevano in trappola poi i collaboratori, tre uomini, che a turno da Napoli raggiungevano in treno Milano per il "lavoro" e qui si trattenevano una settimana, in strada si facevano consegnare denaro e gioielli dalle vittime che, spesso, al ritorno, nascondevano negli slip. Gli accertamenti hanno permesso ai carabinieri di contestare alla banda almeno 27 episodi, consumati tra il novembre 2016 e il febbraio 2017, ai danni di 24 donne e 4 uomini dai 65 ai 95 anni d’età.

Dalle denunce delle vittime spesso comparivano gli stessi falsi cognomi di carabinieri o avvocati così gli investigatori hanno subito ipotizzato di avere a che fare con la stessa banda di malviventi e sono state intercettate le utenze, anche straniere, usate per contattare gli anziani. A confermare le identità dei responsabili sono stati anche i filmati di alcune telecamere di sorveglianza.

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