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Salute

Come prevenire l’ictus emorragico? Dall’ospedale di Desio uno studio internazionale

Lo studio clinico internazionale è coordinato dall’Imperial College of Science, Technology and Medicine di Londra

Definire il più efficace trattamento preventivo dell’ictus emorragico. Questo l’obiettivo della ricerca clinica che vede l’ospedale di Desio impegnato in prima fila in uno studio internazionale coordinato, a livello europeo, dall’Imperial College of Science, Technology and Medicine di Londra.

L’ictus è una delle più grandi sfide per la salute pubblica in tutto il mondo. Si prevede che nei prossimi decenni il suo impatto sarà ulteriormente incrementato, in relazione all’invecchiamento della popolazione. Lo studio, che interessa i prossimi tre anni, coinvolge diversi centri ospedalieri con notevole esperienza nel campo della patologia neuro-vascolare, distribuiti fra Gran Bretagna, Germania, Spagna e Italia. In Lombardia sono esclusivamente tre: oltre a Desio, il Niguarda e l’Humanitas.

“I soggetti arruolabili dallo studio – spiega Ignazio Santilli – sono pazienti che hanno subito nei sei mesi precedenti l’avvio della ricerca, un episodio emorragico cerebrale con una fibrillazione atriale”. Sul trattamento preventivo con i nuovi farmaci anticoagulanti dei pazienti con questa patologia, aggiunge il primario, non si sa molto e soprattutto non si hanno certezze. Il loro utilizzo consente di ridurre il rischio di ictus? A Desio si è già cominciato ad identificare i pazienti che sono stati ospitati presso la struttura ospedaliera sopravvissuti all’emorragia cerebrale.

Una pubblicazione sul “Clinical Neuropsychology”

L’autorevolezza clinica acquisita in questi anni dalla Neurologia dell’Ospedale di Desio è confermata da una recentissima pubblicazione apparsa sulla rivista accademica inglese “Clinical Neuropsychology”, relativa ad un caso studiato dal servizio di Neuropsicologia dell’ospedale, diretto da Maria Pia Grassi. La sindrome, molto rara, è stata diagnosticata a Desio e ha interessato un paziente complesso residente in Brianza. Il caso è stato descritto in modo così approfondito e dettagliato da destare e sollecitare l’interesse della rivista scientifica inglese. Vale la pena ricordare, a questo proposito, che la Neurologia e, da quest’anno anche la Nefrologia di Desio, sono parte integrante della Rete Regionale Lombarda per le Malattie Rare.

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