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Lunedì, 29 Aprile 2024
Accoglienza

A Monza maggioranza e opposizione unite: insieme per dire no al grande centro di accoglienza

La storica richiesta è arrivata da tutto il consiglio comunale di Monza, ma è stato ricordato anche il grande senso di accoglienza e di generosità dei monzesi

Giù le bandierine ideologiche, ma uniti per il benessere dei migranti e dei residenti. Una mozione che certamente farà storia quella votata all'unanimità. A Monza maggioranza e opposizione si sono unite per dire no all'apertura di un centro di accoglienza profughi e richiedenti asilo in via Monte Oliveto, a pochi passi dal centro storico. Maggioranza e minoranza insieme hanno sottoscritto una mozione con la quale invitano la giunta e il sindaco Paolo Pilotto a confrontarsi con la prefettura di Monza affinchè nel capoluogo brianzolo non si promuova una accoglienza massiva.

Maggioranza e minoranza unite

Durante il consiglio comunale di lunedì 11 dicembre il consigliere Angelo Imperatori (Pd) e il consigliere Dario Allevi (Noi con Dario Allevi) hanno letto il documento unitario sottoscritto dai capigruppo di tutte le forze politiche sedute in aula per dire no alla creazione di un centro d'accoglienza dove, con il nuovo decreto ormai diventato Legge Cutro, nello spazio potrebbero essere accolti fino a 100 richiedenti richiedenti asilo. Senza la presenza peraltro - come previsto dalla normativa - dell'organizzazione di corsi di italiano o dell'aiuto dello psicologo, preziosi per l'integrazione. Con il rischio che le persone accolte nella struttura siano lasciate a se stesse e possano così crearsi momenti di scontro anche con i residenti. Nel documento i consiglieri monzesi hanno ricordato la grande disponibilità di Monza ad accogliere, ma offrendo un'accoglienza diffusa, non massiva. Peraltro ad oggi, come ricordato in aula, dalla prefettura non sono ancora giunte risposte ufficiali in merito all'assegnazione del bando. L'aula ha chiesto quindi al sindaco Paolo Pilotto di continuare a confrontarsi con il prefetto Patrizia Palmisani affinché vengano trovate soluzioni alternative al centro di accoglienza di via Monte Oliveto, anche con la proposta di condividere l'arrivo di migranti e di richiedenti asilo con quei comuni della provincia di Monza e Brianza che in questi anni non hanno mai accolto. Naturalmente la decisione finale è di competenza della prefettura. 

I residenti avevano lanciato una petizione

L'annuncio alcune settimane fa della possibile apertura di un centro profughi a Monza in via Monte Oliveto aveva fatto salire la minoranza sulla barricate. I residenti di via Monte Oliveto e delle zone limitrofe erano persino andati in consiglio comunale per dire no a questa scelta e avevano avviato una petizione. Immediata anche al contrarietà del Pd che in una conferenza stampa aveva ribadito la necessità di avviare un'accoglienza diffusa. Adesso maggioranza e opposizione hanno messo da parte le proprie bandierine ideologiche e hanno deciso, uniti, di chiedere al prefetto un'accoglienza non massiva per il bene dei migranti e della città. 

Riva: "Quel centro di accoglienza è indegno"

Una posizione che fin da subito era stata ribadita anche dall'assessore al Welfare Egidio Riva che lo ha ricordato anche durante il consiglio comunale. "La scelta di ospitare 100 persone in via Monte Oliveto è una scelta indegna, indifendibile e preoccupante - ha dichiarato -. I comuni sono chiamati molto spesso a ricomporre i cocci di un vaso che va in frantumi o è già andato in frantumi. Noi subiamo senza avere il diritto e la capacità di decidere scelte che sono compiute altrove, ma non dobbiamo perdere la capacità di portare nelle sede adeguate le nostre istanze. Noi non ci tiriamo indietro, ma davanti a noi abbiamo questo quadro: negli ultimi anni c'è stato un depotenziamento economico e professionale in tema di accoglienza.  Adesso si allargano i criteri previsti per l'accoglienza straordinaria. Il 24 novembre con il vicesindaco ho affettuato un sopralluogo nella struttura di via Monte Oliveto ed è stata poi emessa un'ordinanza con la quale veniva comunicato alla proprietà della struttura che risulta carente di alcuni requisiti e si sospendeva l'esecuzione di opere previste per la ristrutturazione dell'immobile. Poi è stato redatto un rapporto di natura tecnica che è stato inviato alla prefettura, sollecitando la necessità di promuovere comunqune attività  di sostegno ed educative  per evitare conflitti sociali a danno di migranti e di residenti. In assenza di misure di integrazione, però, il comune deve intervenire con fondi propri per il bene delle persone accolte e per il bene dei cittadini. Fondi che verrebbero così sottratti ad altri progetti già previsti incittà". 

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