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Lunedì, 29 Aprile 2024
La storia

Andrea destinato a una vita sdraiato a letto e che con la carrozzina e il pc ha abbattuto le barriere

Il racconto di Andrea Pennati di Monza: una vita carica di emozioni e di esperienze, malgrado la grave disabilità

“Ero destinato a una vita a letto. Insomma la mia malattia lascia poco scampo, e la mia esistenza sarebbe stata così se non ci fosse stata quella che io chiamo la mia ‘quattro ruote’ che è diventata parte della mia vita e parte mi me stesso”. Così inizia la lettera che Andrea Pennati ha inviato alla redazione di MonzaToday.

Andrea, nato a Monza 44 anni fa, non si è mai arreso e ha sempre cercato di essere un punto di riferimento per le persone più fragili. Una vita intensa, carica di impegni e di interessi, malgrado la malattia. “Ho la tetraparesi spastica – racconta -. C’è fatica, tanta, ma c’è vita. La mia ‘quattro ruote’ qualche volta si può presentare come una nemica. Però se penso che senza di lei non mi potrei neppure muovere minimamente, imparo a guardarla in modo diverso. Quella ‘quattro ruote’ è una sorta di un paio di gambe un po’ speciali che mi permette di fare tante cose”.

Tra le quali anche quelli di aver aperto un blog “La mia casa è senza barriere” dove si fa portavoce delle necessità e dei diritti delle persone diversamente abili. E proprio attraverso i social in questi giorni ha espresso il rammarico per le parole della giornalista Concita de Gregorio che aveva paragonato gli influencer tedeschi che avevano distrutto una statua mentre facevano un video a persone con gravi disabilità. “Quelle parole mi hanno fatto male - spiega Andrea -. Perché, non solo offendono, ma anche perché proprio grazie alla tecnologia in questi anni, io che ho una seria disabilità, sono riuscito ad abbattere molte barriere culturali e sociali”. Andrea – sostenuto dai familiari e da quella straordinaria rete di amici reali e virtuali – sta portando avanti importanti battaglie. Lui, davanti al suo pc, “scrive” utilizzando una sorta di puntatore che ha messo su uno speciale caschetto non riuscendo a muovere le mani. E ogni giorno invia piccoli pensieri, condivide stati d’animo.

“ In questi anni abbiamo sostenuto iniziative sociali e divulgato iniziative di centri per disabili anche conosciuti a livello nazionale e di fondazioni di spessore come la Fondazione Mike Bongiorno e questo mi rende felice e mi sprona a continuare nella mia missione che mi sono prefissato fin dal 2008 anno in cui il blog è nato - continua -. Credo di essere riuscito ad aiutare moltissime persone con handicap e non proprio tramite il blog”. Ma Andrea non si ferma. Va avanti nel suo progetto e nella sua missione certo che, anche se costretto a muoversi sulla sua speciale “quattro ruote” e a scrivere non battendo le dita sulla tastiera del pc è riuscito ugualmente ad abbattere tante barriere, e a macinare migliaia di km sul web raggiungendo persone in tutto il mondo dove è riuscito a portare speranza, forza e tanta voglia di vivere. Oltre una decina di anni fa Andrea, grazie all'aiuto di  papà Flavio, ha fondato anche un'associazione, il sodalizio Aver-Un cavallo per amico, permettendo a tanti ragazzi e bambini con disabilità di poter accedere all’ippoterapia o trascorrere qualche ora alla settimana a contatto con i cavalli. 

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