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Cronaca

Commento dopo arresto spacciatore, sui social polemica su frase dell'assessore Arena

L'assessore alla Sicurezza del Comune di Monza pubblica un post su un'operazione di servizio della Polizia locale che ha arrestato uno spacciatore originario del Marocco. Arena invita i follower a indovinare la nazionalità dell'uomo; i detrattori insorgono e lo accusano di razzismo invitando a segnalare il post all'ambasciata marocchina

Federico Arena pubblica sul suo profilo Facebook  l’ultima operazione degli agenti del NOST (Nucleo Operativo Sicurezza tattica) della Polizia locale e viene tacciato di razzismo. Il post, dove si fa riferimento alla nazionalità dell'arrestato, non è passato inosservato e sulla rete si è subito scatenata la polemica.

“Complimenti agli agenti del Nost della polizia locale – scrive Arena -. Che dopo un inseguimento hanno arrestato uno spacciatore di cocaina con mandato di arresto pendente nell’ambito dell’Operazione Dedalo (giardinetti di via Visconti). Vi ricordate come erano prima? Secondo voi l’arrestato sarà stato altoatesino, svizzero o austriaco? Ovviamente anche lui marocchino”.

Poi la polemica è passata direttamente sul piano politico con l’assessore che invoca il blocco degli sbarchi, pene ed espulsioni certe, e maggiori risorse alle Forze dell’ordine. Il post ha scatenato le critiche dei detrattori. Su diversi gruppi Facebook, non solo monzesi, è stato ripreso e criticato l’intervento dell’assessore. In molti lo hanno accusato di razzismo, invitando la Rete a una segnalazione di massa del post del giovane amministratore, e a una segnalazione anche all’Ambasciata del Marocco.

Arena rimanda le accuse al mittente. "È il tipico atteggiamento di chi non ha argomenti. Io mi sono semplicemente attenuto alla cronaca dell’operazione della Polizia locale. Le persone coinvolte nella grande operazione, per la quale era ancora ricercato il marocchino poi arrestato dai vigili, erano tutte straniere, per la maggior parte nordafricane. Mi sono semplicemente basato sui numeri, sui dati e sulla statistica. Non è questione di nazionalità o di colore della pelle. Inviterei chi critica a farsi un giro il pomeriggio con la Polizia locale, per vedere di persona chi sono, per la maggior parte, i responsabili dei reati, e come vengono trattati i nostri agenti. Forse cambierebbero idea”. 

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