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Arresti / Seregno

Operazione Far West: arrestati 3 uomini coinvolti nella sparatoria di Seregno

Il conflitto a fuoco era avvenuto lo scorso 11 luglio in pieno giorno e vicino all'oratorio dove c'erano bambini e ragazzi

Nelle prime ore di sabato 22 luglio a Catanzaro e Laureana di Borrello (Reggio Calabria) con un dispositivo complessivo di circa 95 militari, i carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza (Reparto Operativo – Nucleo Investigativo e Compagnia di Seregno), con il supporto dei reparti dell’Arma territoriale di Catanzaro e di Reggio Calabria, hanno eseguito le ordinanze  di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 56enne e dei suoi 2 figli (un ragazzo di 29 anni e uno di 31 anni) indagati per tentato omicidio, porto illegale di arma da fuoco e sparatoria in luogo pubblico. L’ordinanza è stata emessa mercoledì 19 luglio dal gip del tribunale di Monza su richiesta della Procura della Repubblica.

Sono state eseguite anche 7 perquisizioni domiciliari delegate dall’autorità giudiziaria monzese in Calabria, nelle province di Monza e di Como, con l’intervento delle unità cinofile per la ricerca di armi, esplosivi e stupefacenti, supportate da un assetto ad ala rotante del 2° Nucleo Elicotteri carabinieri di Orio al Serio (Bergamo).

La sparatoria vicino all'oratorio

I fatti risalgono allo scorso 11 luglio quando a Seregno, in pieno giorno, ci fu una sparatoria in via Wagner. Due gruppi armati a bordo di un furgone Iveco Daily 35 e di una Fiat Punto si sono affrontati in un cruento conflitto a fuoco proprio in mezzo a una strada che a quell’ora della giornata (erano circa le 11.15) era molto trafficata.

Sparatoria di Seregno

Erano stati esplosi 14 colpi di pistola calibro 7.65 mm, anche nelle vicinanze dell'oratorio che in quel momento era pieno di bambini e di ragazzi. Al termine della sparatoria il furgone Iveco Daily 35 era riuscito a dileguarsi mentre la Fiat Punto, dopo essere stata colpita da vari proiettili e speronata, era finita sul marciapiede. Sull’auto due fratelli di 29 e 31 anni originari della Calabria e impegnati nel commercio di auto usate e il padre di 59 anni. I due giovani sono rimasti illesi, il genitore invece aveva riportato ferite d’arma da fuoco nella parte bassa della schiena con due colpi che non sono andati a interessare organi vitali né a provocare emorragie interne. Era stato trasferito (non in pericolo di vita) al pronto soccorso dell’ospedale di Desio e il 16 luglio era stato dimesso.

Dopo pochi giorni i primi arresti

Nel frattempo sono partite le indagini eseguite dai militari della Compagnia di Seregno e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, sotto il coordinamento della Procura di Monza. Grazie a una serrata e imponente attività di indagine – avvalendosi  dell’analisi degli impianti di video-sorveglianza, delle attività di pedinamento e osservazione, di numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, dell’analisi dei tabulati telefonici e di accurati rilievi tecnici sui 400 m di scena del crimine – i militari in una prima fase sono riusciti ad identificare le due persone che erano a bordo del furgone Iveco Daily 35. Si trattava di due fratelli di 28 e 48 anni, originari della Calabria entrambi commercianti di materiali ferrosi di cui uno con precedenti per reati contro il patrimonio e porto abusivo di armi. I due, nel pomeriggio del 13 luglio, sono stati arrestati in una casa di Cesano Maderno con un fermo di polizia giudiziaria eseguito pochi attimi prima che potessero scappare a bordo di un’automobile, già con il pieno, che gli sarebbe stata portata da un parente.

Successivamente, gli approfondimenti investigativi grazie anche alla tempestiva analisi balistica effettuata dal RIS di Parma il giorno dopo il rinvenimento della pistola Star B. Echeverria Eibar España SA cal. 7.65 mm con matricola punzonata (avvenuto in data 14 luglio a pochi metri dal termine della corsa della Fiat Punto), hanno permesso di chiarire che il conflitto a fuoco è stato iniziato dagli uomini a bordo della Fiat Punto – che oggi sono stati raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere - che, incrociato il furgone Iveco Daily 35, dopo aver esploso sette colpi in sequenza senza andare a segno, si sono ritrovati a essere inseguiti e oggetto risposta offensiva. Pertanto, alla luce dei gravi e concordanti indizi di reità emersi nel corso delle indagini, atteso il pericolo di reiterazione del reato, il pericolo di fuga e di inquinamento probatorio, nei confronti dei tre è stata emessa la misura cautelare di detenzione in carcere.

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