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Cronaca

Saluto romano al cimitero: assolto il monzese Fausto Marchetti

Il 25 aprile 2016 durante la cerimonia del 'presente' al cimitero di Musocco di Milano il monzese aveva fatto il saluto romano

La Cassazione assolve il monzese Fausto Marchetti: "non sussiste il reato" per quel saluto romano di cinque anni fa al campo X del Cimitero Maggiore di Milano dove sono sepolti i militari della Repubblica Sociale di Salò. 

La sentenza della Corte di Cassazione Sezione I Penale è arrivata il 13 ottobre dopo cinque anni di processi. Il fatto risale al 25 aprile 2016 quando Marchetti, esponente monzese dell'associazione culturale Lealtà e Azione oltre che tra i tifosi più famosi della curva del Monza, durante la cerimonia del "presente" al cimitero milanese di Musocco aveva fatto il saluto romano

Per quel gesto era stato portato in Tribunale insieme ad altri tre componenti dell'associazione per l'articolo 2 della Legge Mancino.

In primo grado il Tribunale di Milano aveva assolto Marchetti e gli altri imputati perchè il fatto non sussiste; in seguito all'appello del Pubblico Ministero la corte li condannava a due anni e dieci giorni. Fino alla sentenza definitiva di pochi giorni fa che assolve, senza rinvio, Fausto Marchetti e gli altri tre componenti di Lealtà e Azione.

"Il verdetto della Suprema Corte - si legge nel comunicato stampa diffuso dall'associazione culturale Lealtà e Azione - al di là delle questioni giuridiche sulle quali si attende il deposito delle motivazioni, dimostra ancora una volta l'infondatezza di accuse di razzismo e di apologia del fascimo per delegittimare la nostra associazione. In un clima di generale 'caccia alle streghe' la sentenza ricorda che la Repubblica Italiana è uno Stato di diritto nel quale la libertà di manifestazione del pensiero garantita dalla Costituzione non è un principio che può essere stravolto da artifizi che nulla c'entrano con la legge, ma che appaiono strumentali a pressioni politiche". 

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