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Cronaca

Oltre 121mila finte cuffie Apple pronte a essere vendute sequestrate in Brianza

Il maxi sequestro della guardia di Finanza

Riportavano il logo di un noto marchio di elettronica ma erano contraffatte. La guardia di finanza di Monza ha sequestrato 121mila auricolari pronti per essere immessi sul mercato. L’indagine è stata sviluppata grazie agli approfondimenti effettuati dopo i sequestri di dispositivi auricolari eseguiti nelle scorse settimane per il carnevale che avevano portato i militari delle Fiamme Gialle a scoprire merce non conforme all’interno di alcuni magazzini brianzoli.

L'indagine

Ora l’indagine, condotta sotto il coordinamento della Procura del capoluogo brianzolo, ha portato al sequestro di oltre 121.000 cuffie auricolari, custodie e imballi, contraffatti che riproducevano marchi registrati, per analoghi dispositivi, dal noto colosso “Apple”. L’attività di polizia giudiziaria, prendendo le mosse dai precedenti controlli eseguiti in attuazione del dispositivo operativo provinciale di contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale organizzato, è stata indirizzata – attraverso riscontri di natura documentale e sopralluoghi – alla ricostruzione della filiera del “falso” e dei relativi canali di finanziamento, consentendo di individuare tre principali fornitori con sedi operative a Monza, Arcore, Inzago e Grezzago, nella Città Metropolitana di Milano.

La denuncia per i titolari

I finanzieri monzesi hanno trovato stoccati nei magazzini migliaia di dispositivi auricolari e relativi accessori che sono risultati una fedele imitazione dei ricercati modelli “EarPods” e “AirPods”, creazioni registrate da parte dell’azienda multinazionale statunitense Apple Inc. Gli amministratori delle società, tutti cittadini di origine cinese, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Monza: dovranno rispondere di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale e ricettazione.

"L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Monza, rientra nell’ormai ampio e consolidato piano di contrasto alla contraffazione, quale “moltiplicatore d’illegalità” che, oltre a danneggiare i titolari dei diritti, alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’evasione fiscale, del riciclaggio, della crimine economico organizzato, a testimonianza dell’impegno quotidianamente profuso dai Reparti del Corpo a tutela di un mercato sano e competitivo ed al fine di disincentivare l’acquisto di merce falsa che mette a rischio la salute dei consumatori" spiegano dal comando provinciale di Piazza Diaz, a Monza.

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