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Razzismo / Seregno

ll vice-commissario dei vigili che chiama "ebrei" i milanisti come insulto

Bufera sulla frase choc usata come metafora calcistica da Massimo Vergani. Il sindaco Rossi: "Sono già in corso le opportune valutazioni e azioni, anche a tutela dell’ente"

"Risultato netto, pulito, dominante". Tre aggettivi per descrivere il risultato del derby di martedì sera che l'Inter ha chiuso 3-0 contro il Milan. E l'esultazione per la vittoria nerazzurra postata sui social dal vice-commissario della polizia locale di Seregno, Massimo Vergani, si è poi chiusa con una frase che ha sollevato una bufera di polemiche. "Finalmente si ritorna nella nostra posizione naturale di dominio sugli ebrei. Inutile ricordare che Milano siamo ancora una volta, solo noi". Con una chiusa di hastag #rossoneriebrei e °zozzoneri.

Una metafora calcistica a sfondo razziale, pubblicata sui social alla vigilia della ricorrenza della Festa del 25 aprile. Una frase che non è passata inosservata e ha suscitato diverse polemiche. Il post successivamente è stato rimosso ma ora la vicenda è diventata un caso. Anche politico. 

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Chi è Massimo Vergani

Massimo Vergani, dal 1 settembre 2021 è in servizio come vice commissario di polizia locale presso il comune di Seregno. L'agente ha preso servizio dopo aver vinto un concorso per l'assunzione di due nuovi ufficiali prima dell'estate. Prima ancora, nel 2018, Vergani aveva lavorato a Monza. A Seregno, da settembre ad oggi, ha diretto diverse operazioni anti-droga e anti-degrado al fianco del comandante Maurizio Zorzetto. 

Le reazioni

"Le frasi espresse dal vicecommisario Vergani sono assolutamente biasimevoli e irricevibili, e la situazione è resa ancora più grave dalle successive giustificazioni" ha dichiarato il sindaco Alberto Rossi. "L’uso di termini razzisti, antisemiti o di discriminazione territoriale è una piaga che continua ad affliggere la nostra società e questo ne è, purtroppo, un pessimo esempio. Non posso che rammaricarmi profondamente che questo comportamento sia venuto da una persona che lavora per la nostra Istituzione, in un ruolo pubblico così a diretto contatto con la nostra comunità. Chi riveste un ruolo pubblico deve adottare una dose maggiore di cautela in servizio ma anche nei comportamenti privati, a tutela dell’autorevolezza del proprio lavoro e dell’istituzione che si rappresenta". E ancora: "L’episodio è accaduto nell’ambito della vita e sfera private della persona ed è estranea al servizio ma, proprio in considerazione del ruolo pubblico ricoperto, sono già in corso le opportune valutazioni e azioni, anche a tutela dell’ente, che ovviamente verranno condotte con l’accuratezza necessaria"

"La notizia stamattina mi ha lasciato molto perplesso" ha aggiuntoil comandante della polizia locale di Seregno Maurizio Zorzetto. "Sotto il profilo squisitamente personale faccio fatica a comprendere qualsiasi forma di offesa nei riguardi di chiunque e per qualsiasi ragione. Dal punto di vista istituzionale mi allineo con la posizione espressa dal sindaco. Com pubblica amministrazione abbiamo strumenti regolamentari a cui ci atterremo". 

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