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Cronaca

Espulsioni, a Monza in tre mesi oltre 100 persone rimpatriate

Martedì è stato effettuato l'accompagnamento alla frontiera per altri due cittadini albanesi irregolari sul territorio nazionale

Sono già circa un centinaio le espulsioni e i rimpatri disposti dal questore di Monza e Brianza Marco Odorisio. E martedì altri due cittadini albanesi irregolari sono stati allontanati dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera. I due, tra loro fratelli, erano stati rintracciati sul territorio dalla compagnia dei carabinieri di Vimercate e invitati a presentarsi per regolarizzare la loro posizione in Italia presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Monza e della Brianza.

I poliziotti, dopo aver verificato la loro irregolare presenza hanno disposto il ritiro del passaporto e l’obbligo di presentazione settimanale presso l’Ufficio per il tempo strettamente necessario a organizzare il volo di rimpatrio, che è stato effettuato il 30 marzo con l’accompagnamento in frontiera all’aeroporto di Milano Malpensa.

I numeri

Dall’inizio dell’anno l’attività di prevenzione del fenomeno dell’immigrazione clandestina della questura non si è mai fermata. In esecuzione dei provvedimenti di espulsione disposti dal prefetto della provincia di Monza e della Brianza, il questore Marco Odorisio ha disposto 48 ordini di abbandonare il territorio nazionale, 28 misure alternative al trattenimento presso i Centri di Permanenza per i Rimpatri, che saranno eseguite con l’accompagnamento in frontiera non appena saranno organizzati i voli di rimpatrio, 13 trattenimenti presso i CPR di cittadini stranieri successivamente rimpatriati dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione e 5 accompagnamenti in frontiera. "La maggior parte dei cittadini stranieri espulsi sono di nazionalità marocchina e albanese" spiegano dalla questura.

Sono stati inoltre disposti 33 provvedimenti di rigetto di istanze di permesso di soggiorno e 7 revoche di permessi di soggiorno di lungo periodo: "la maggior parte di questi provvedimenti derivano da prolungate assenze dal territorio, che dimostrano come i cittadini stranieri in realtà non risiedano in Italia o da carenza reddituale, mentre 3 sono stati disposti per motivi di pericolosità sociale nei confronti di cittadini gravati da diversi reati. Altri, invece, sono scaturiti da dinieghi espressi dalla Commissione Territoriale per il riconoscimento o il rinnovo della protezione internazionale".

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