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Cronaca Seregno

"Vi facciamo a pezzi il figlio", il finto sequestro per avere soldi dai genitori. "Volevamo fare come Lapo"

Succede in Brianza. Tre denunce - tra cui il figlio - e una coppia di genitori devastati dallo spavento

La prima chiamata è arrivata dopo cena, poco dopo le 20. Dall'altro capo del telefono i genitori hanno sentito la voce del loro figlio agitata che diceva di essere in pericolo, di trovarsi a Desio e di essere nelle mani di persone che avevano intenzione di fargli del male. E chiedeva del denaro: millecinquecento euro. La coppia di sessantenni, sentendo quelle parole pronunciate dal figlio 35enne che già in passato aveva avuto problemi di tossicodipendenza, si sono spaventati e hanno pensato fosse in pericolo, magari per un debito di droga. E a quella telefonata ne sono seguite altre. E in una chiamata addirittura a parlare sarebbe stato un uomo con accento calabrese: "Se non ci date i soldi facciamo a pezzi vostro figlio e lo lasciamo per strada".

E così i genitori, spaventati, hanno chiesto aiuto ai carabinieri.

Il finto rapimento per i soldi per la droga 

I fatti risalgono allo scorso fine settimana quando a Seregno, in zona Sant’Ambrogio, una coppia di sessantenni, marito e moglie, ha ricevuto la telefonata disperata del figlio 35enne che raccontava di trovarsi a Desio e di essere nelle mani di gente molto pericolosa a cui doveva una grossa somma di denaro. Mentre i genitori spiegavano ai militari quanto era accaduto le telefonate - in tutto circa una decina - si sono susseguite e i toni si sono fatti più minatori fino a mettere in scena una voce con accento calabrese che minacciava apertamente che, se i genitori avessero voluto rivedere il figlio intero, avrebbero dovuto consegnargli 1500 euro, altrimenti lo avrebbero fatto a pezzi e lasciato per la strada.

E una volta fissato il luogo dello scambio, è scattato il piano dei carabinieri che hanno predisposto un'auto in borghese e quattro pattuglie nella zona per chiudere le strade e intervenire in caso di emergenza. Mentre i genitori del 35enne si stavano recando a piedi presso un bancomat per effettuare il prelievo, i militari hanno fermato l'uomo, chiedendogli dove fossero i suoi "aguzzini". E così, mentre il 35enne negava di essere con altre persone, le pattuglie sono riuscite a individuare e fermare un Bmw sospetta con targa ceca. All’interno c'erano due uomini: un 38enne di origini partenopee e un 49enne brianzolo con diversi precedenti in materia di stupefacenti e per reati contro il patrimonio e, per quanto riguarda il primo, anche contro la persona.

"Volevamo fare come Lapo Elkann"

Addosso ai due non sono state trovate né armi né droga ma il telefono cellulare del 35enne era stato lasciato a bordo dell’auto (forse come pegno da riscattare una volta ottenuti soldi). Al termine degli accertamenti, per i carabinieri è stato possibile attestare che i tre, come da loro stessi poi riferito, facendosi ispiarare dal finto sequestro messo in scena nel 2015 da Lapo Elkann a New York , che aveva finto un rapimento allo scopo di ottenere del denaro da parte della sua famiglia -  avevano messo in scena anche in Brianza - per una cifra differente - la simulazione di un sequestro di persona. E anche questa volta, come in passato, la bugia è stata subito scoperta. 

Dopo qualche ora con i carabinieri, nella nottata, i tre si sono allontanati dalla caserma con a carico una denuncia in stato di libertà per violenza privata e procurato allarme in concorso.

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