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La segnalazione

Anarchia ai giardini reali: "Nessuno rispetta i cartelli di divieto"

Lo sfogo di una monzese dopo una passeggiata ai Giardini Reali

Anarchia ai Giardini Reali: i cartelli ci sono, ma nessuno li rispetta. Cani lasciati liberi di correre, persone che entrano con le biciclette, persone che rimpinzano di pane le papere del laghetto. Nulla di nuovo sotto al sole. Una situazione che da anni prosegue. Così come le lamentele dei cittadini e soprattutto degli animalisti. Un problema che oggi è finito anche sui social, con un lungo post sul gruppo Facebook "Sei di Monza se...". "Questa mattina sono andata nei Giardini della Villa Reale a camminare - si legge sul post -. Tra le 10.30 e le 11.30 ho incontrato almeno 20 biciclette. Ad ogni ingresso dei giardini c’è un cartello con indicati i mezzi a cui è vietato l’ingresso. Fra questi la bicicletta anche se portata a mano".

La donna lo ha fatto notare a chi violava il regolamento, ma senza successo. "Mi sono permessa di farlo notare ad almeno 5 ciclisti e mi sono sentita rispondere: da dove sono entrato non c’è nessun cartello, sto cercando mia mamma, devo andare giusto poco più avanti e mi hanno fatto anche spallucce", prosegue. La monzese segnala che le guardie ecologiche volontarie sarebbero intervenute, ma in un caso una coppia di ciclisti avrebbe comunque proseguito la passeggiata in bici in barba al divieto. "I giardini della Villa Reale dovrebbero essere un posto tranquillo e sicuro per le famiglie con bambini e per coloro che vogliono camminare in libertà sul sentiero senza porsi il problema di essere investito - conclude -. Se c’è un divieto ci sarà un motivo! È così difficile capire e rispettare le regole? Un po' di senso civico". 

Da tempo Barbara Zizza, referente della Lega italiana difesa animali ambiente (Leidaa) di Monza e Brianza sollecita maggiori controlli nei giardini reali. Soprattutto per il problema dei cani lasciati liberi (malgrado il cartello che richiede il guinzaglio) più di una volta al centro di animali selvatici. Aggressioni che in alcuni casi sono stati anche mortali. 

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