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Cronaca

Sessanta operai licenziati in Brianza da un giorno all'altro

La denuncia arriva dal sindacato Si Cobas: in seguito alla comunicazione del recesso dell'appalto sono una sessantina i lavoratori che hanno perso il posto. E che mercoledì mattina si sono presentati ugualmente al lavoro

Hanno perso il posto di lavoro da un giorno all'altro. Licenziati con una mail giunta al sindacato in cui si comunica la procedura di licenziamento collettivo per "recessione consensuale del contratto di appalto". E nonostante tutto i dipendenti della società appaltatrice mercoledì mattina si sono presentati al lavoro, nella sede della Vefer di Lissone, azienda che si occupa di lavorazione di poliuretano espanso dove hanno lavorato fino al 31 ottobre anche i dipendenti della società tramite appalto esterno. E hanno iniziato una mobilitazione per difendere il posto di lavoro. A denunciare l'accaduto è stata la sigla Si Cobas. 

"Per tanti anni siamo stati sfruttati e in poche ore ci hanno licenziato" si legge nella nota. "Tanti di noi lavorano qui da un decennio durante il quale lavoratori e appaltatori si sono trasformati e avvicendati lasciandosi alle spalle cerditi verso di noi" scrivono i dipendenti nella nota condivisa dal sindacato per spiegare le ragioni della mobilitazione. "Da circa un anno ci hanno messo in cassaintegrazione e per motivi a noi oscuri non abbiamo mai ricevuto un euro con una conseguente perdita economica ingente per ciscuno di noi: abbiamo infatti lavorato cinque giorni in meno in media ogni mese. e vari istituti non ci sono mai stati retribuiti".

"Venerdì scorso il S.I. Cobas ha ricevuto una PEC dall'appaltatore con la quale ci è stato comunicato il licenziamento collettivo per recessione consensuale del contratto di appalto dal Primo Novembre" spiegano dal sindacato da cui sottolineano che i dipendenti non avrebbero ancora ricevuto l'intera retribuzione del mese di settembre. E ancora: "Il lavoro alla Vefer non è cosa semplice è un lavoro usurante sia per i pesi che dobbiamo sollevare sia per gli acidi che dobbiamo utilizzare ma per noi è necessario avere un salario per vivere".

Mercoledì, insieme alle rappresentanze sindacali, i lavoriatori si sono presentati ugualmente al lavoro. "All'inizio del turno, come ogni giorno, i lavoratori della Vefer di Lissone, sono entrati nello stabilimento, in risposta al licenziamento che hanno ricevuto venerdì sera. Da un giorno all'altro l'appalto era revocato e 60 operai lasciati in strada, licenziati in tronco. Per questo oggi li abbiamo accompagnati al lavoro come hanno fatto per anni" commenta il sindacato.

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