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Cronaca / Muggiò

In frantumi il Gesù Bambino del presepe; il sacerdote scrive una lettera a chi lo ha distrutto

Don Maurizio ha pubblicato sui social una lettera indirizzata a chi ha compiuto il gesto

In Brianza ancora un presepe preso di mira dai vandali. Dopo il pastorello decapitato nel presepe in piazza a Cornate, nei giorni scorsi è stata presa di mira la Natività allestita a Muggiò, davanti al sagrato della chiesa. Prima era stata presa una pecorella poi distrutta, adesso è stata la volta del Gesù Bambino. La statua all’interno della capanna è finita in frantumi. Il tutto ripreso dalle immagini delle telecamere di sicurezza prontamente consegnate alle forze dell’ordine. Ma nel frattempo don Maurizio Tremolada, parroco della comunità pastorale della Madonna del Castagno,  ha deciso di lanciare un appello agli autori del gesto. Il sacerdote ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il video che riprende alcuni giovani che intorno alle 23.45 del 26 dicembre entrano nella capanna, e ha scritto una lettera indirizzata a chi aveva distrutto la statua di Gesù Bambino. Una lettera nella quale prima di tutto chiede scusa per non essere riuscito (insieme agli adulti) a infondere nei ragazzi il rispetto. Ma poi invita gli autori del gesto a rimediare a quanto fatto, visto che comunque le immagini che hanno ripreso il fatto sono già nelle mani degli inquirenti.

“Scrivo a te che l’altra notte hai preso una pecora dal presepe e l’hai distrutta, scrivo a te che stanotte hai mandato in frantumi la statua di Gesù Bambino, a te che non sai come divertirti senza devastare o devastarti, a te che magari fai uso di droghe o bevi esageratamente e non sei nel pieno delle tue facoltà, a te che vuoi vantarti sui social delle tue bravate, scrivo a te per chiederti scusa – scrive il sacerdote sul suo profilo Facebook -. Ti chiedo scusa se non siamo ancora riusciti a farti capire cosa sia il rispetto delle cose altrui, a farti capire che se deturpi o danneggi non solo ti privi di una cosa bella, ma non dai ad altri la possibilità di vedere quel bene, che è di tutti perché è un bene comune”.

Poi il rammarico per non essere riuscito a far arrivare a questi giovani i valori del rispetto dei segni religiosi. “Ti chiedo scusa perché non ti abbiamo educato a riconoscere nei segni religiosi l’espressione della nostra fede, e rompere la statua di Gesù Bambino fa male a me e a tutti i credenti che vedono in Lui l’amore che Dio continua a donarci e dona anche a te”, aggiunge. Il sacerdote invita quindi chi ha distrutto la statua del Bambinello a rimediare. “Stiamo pregando per te – conclude nel suo post -. Sei stato ripreso da tre telecamere ad alta definizione e presto le forze dell’ordine ti aiuteranno a capire, assieme ai tuoi genitori, i reati che hai commesso con il tuo gesto (danneggiamento, furto, vilipendio della religione…). Sei ancora in tempo a rimediare, anzi, hai il dovere di rimediare al male compiuto perché non si diffonda, ti aspetto”.

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