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L'indagine / Brugherio

Il marito muore e lei continua a incassare la pensione di invalidità per 28mila euro

Succede in Brianza. Ora la signora è stata denunciata

Il marito era morto da ormai due anni ma lei ha continuato a incassare la pensione di invalidità e i benefici economici di sussidio provenienti da Ats e dal comune, appropriandosi di circa 28mila euro.

Ammonta a questo l'illecito guadagno di una donna di nazionalità moldava residente a Brugherio. A scoprire il raggiro è stata la polizia locale che dopo aver ricevuto una segnalazione dagli enti preposti alla verifica della concessione dei benefici ha avviato una indagine. Il marito, secondo quanto accertato, risultava titolare di una pensione di invalidità versata da INPS fin dall'anno 2016 in aggiunta all'assistenza da parte dei vari Enti territoriali (Comune e ASST).

Nel 2021, a seguito dell'aggravamento delle sue condizioni di salute, la moglie ha deciso di riportarlo in Moldavia per garantirgli migliori cure, cessando i servizi di assistenza che gli erano stati riconosciuti. Ma da quel momento nulla si è più saputo dell'uomo, che però ha continuato a risultare iscritto anagraficamente a Brugherio, finché in comune non è stata svolta una ricognizione volta a verificare la cessazione dei vari benefici riconosciuti allo stesso, tra cui il versamento dell'assegno mensile di invalidità da parte di INPS. Sono così scattate le verifiche, con la collaborazione del Settore dei Servizi Sociali, Anagrafe e Polizia Locale, quest'ultima che ha poi condotto ad accertare che l'uomo era deceduto nel mese di settembre dell'anno 2021 ma, in mancanza di una formale comunicazione, la consorte ha continuato a beneficiare del versamento per due anni, incassando una somma complessiva di oltre  28.000,00 euro pari alle mensilità dal mese di ottobre 2021 ad agosto 2023.

Le indagini sono state attivate anche presso l'istituto bancario che regolarmente versava la somma mensile e sono state acquisite anche le relative transazioni bancarie e le movimentazioni dei relativi incassi mensili. La persona, dopo esser stata formalmente sentita, è stata denunciata per il reato di cui all'artico 316ter del codice penale "Indebita percezione di erogazioni pubbliche", che prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni, oltre a possibile azione di recupero da parte dell'INPS.

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