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Cronaca

Frasi violente contro la figlia di Staffelli, nessuna archiviazione: il trapper andrà a processo

Simone Rizzuto dovrà rispondere di diffamazione. Il processo prenderà il via a gennaio 2023

Frasi volgari e violente nei confronti delle donne. E bersaglio delle rime di Simone Rizzuto, trapper monzese già in passato protagonista delle cronache locali, è stata anche Rebecca Staffelli, la figlia dell'inviato di Striscia la Notizia. Menzionata in più di una occasione nei testi e nei video. E per questo denunciato dalla giovane.  

"Ho fatto regolare denuncia tramite i miei legali con la speranza che la giustizia rimuovesse poi dal web quei video dai toni decisamente minacciosi e che venissero presi i dovuti provvedimenti per la mia tutela" ha spiegato Rebecca Staffelli, nel servizio andato in onda lunedì 25 aprile durante la trasmissione. Ma la procura di Monza ha chiesto l'archiviazione per il procedimento perchè - secondo quanto documentato e denunciato da Staffelli - "non sono emersi elementi utili per l'identificazione del responsabile".

La vicenda giudiziaria però sarebbe un po' più complessa e diversa. L'archiviazione avrebbe riguardato solo una parte delle accuse contenute nella denuncia mentre per il reato di diffamazione Mr Rizzus è stato rinviato a giudizio. Nessuna archiviazione, specificano dalla procura: andrà a processo. E per l'avvio del procedimento penale c'è anche una data: il prossimo 25 gennaio 2023.

"Ma è possibile che la procura non sia riuscita a identificare Simone Rizzuto? Eppure è lui stesso che pubblicizza come trovarlo e dove trovarlo sui suoi social" aggiunge Staffelli che durante il servizio mostra anche uno scambio di messaggi con una fan in cui il trapper fornisce il suo indirizzo di casa, a Villasanta. E insieme ai selfie, le stories su Instagram e i tag nei locali della città che frequenta sui social Mr Rizzus pubblicizza anche i suoi concerti, con indicazione delle location. "A questo punto noi auspichiamo che la procura di Monza prenda tutte le prove che abbiamo raccolto e faccia fare alla giustizia il corretto decorso" conclude Staffelli. In realtà, come precisato dal procuratore Claudio Gittardi, raggiunto telefonicamente da MonzaToday, l'identificazione di Simone Rizzuto, in arte Mr Rizzus, era già stata effettuata in seguito alla denuncia in data 21 novembre 2019. 

"Nessuna archiviazione: c'è stato il rinvio a giudizio"

"Non c'è stata nessuna archiviazione: c'è stato un rinvio a giudizio" ha spiegato il procuratore Gittardi. Il trapper monzese dovrà rispondere di diffamazione nei confronti di Rebecca Staffelli, figlia dell'inviato di Striscia la Notizia Valerio Staffelli. E la citazione in giudizio risale al 3 settembre 2021.

"La richiesta di archiviazione che è stata mostrata riguarda uno stralcio della denuncia" specifica il procuratore. Si tratta dell'archiviazione delle accuse relative alle minacce e alle accuse relative alla presunta violazione dell'articolo 414 del codice penale (Istigazione a delinquere) per le frasi offensive contenenti riferimenti alle forze dell'ordine. Oltre ai riferimenti alla figlia di Staffelli contenuti in alcuni testi delle canzoni, Rizzuto aveva pubblicato su Instagram una stories con un questionario che conteneva riferimenti offensivi e violenti alla giovane. Per la vicenda - che come risulta dai riscontri non è stata archiviata - c'è anche la data di inizio del procedimento penale: 25 gennaio 2023. E se c'è un tapiro da consegnare non potrà dunque essere per gli uffici di via Solera.

Il caso diventa politico

"Evidentemente la strada verso la regolamentazione dei contenuti sul web è ancora lunga, se oggi possono trovare spazio (e risonanza) canzoni che inneggiano allo stupro, alla mafia, alla violenza, alle donneoggetto, alla faccia di giornate dedicate, panchine e codice rosso. E alla faccia dei buoni propositi del Dsa" ha commentato Massimiliano Capitanio, deputato brianzolo della Lega alla Camera. "Chi avrà il tempo di guardare il servizio di Valerio Staffelli non potrà che convenire sul fatto che certi contenuti vadano rimossi e i loro autori almeno giudicati in Tribunale. Sul caso ho presentato una interrogazione parlamentare alla Camera". 

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