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Martedì, 30 Aprile 2024
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Il questore incontra i residenti di via Timavo: ecco il futuro del centro sociale

I residenti si sono presentati di sorpresa in questura: "Continuiamo a inviare email e a telefonare, ma veniamo ignorati"

Dopo email senza risposte, telefonate andate a vuoto e continue denunce anche sulla stampa hanno deciso di andare in questura e chiedere di parlare personalmente con il questore. Per spiegargli i disagi provocati dalla convivenza con il centro sociale Foa Boccaccio. Così che nel pomeriggio di venerdì 5 maggio una decina di residenti di via Timavo sono andati in questura e hanno chiesto di poter parlare con il questore Marco Odorisio.

"Noi non ce la facciamo più - hanno raccontato i residenti di via Timavo ai giornalisti fuori dalla questura -. La nostra vita è diventata un inferno e quello che maggiormente ci fa male è vedere che l'illegalità viene tollerata". Da luglio 2021 l'ex deposito dall'Atm (venduto a un privato) è stato occupato dai militanti del centro sociale. Sono tanti i problemi sollevati dai residenti. "Non si tratta soltanto, come pensa qualcuno sottovalutando la situazione, di semplici schiamazzi notturni - hanno spiegato -. Il problema non sono solo le notti insonni, la musica a tutto volume che in alcuni momenti fa tremare persino i vetri. Il problema non sono solo bottiglie abbandonate in strada, il via vai fai continuo di persone, i marciapiedi trasformati in vespasiani a cielo aperto, il parcheggio selvaggio. Il problema è che la legge non viene rispettata e nessuno, a quasi due anni, è intervenuto".

I residenti non ce la fanno più. "Continuiamo a telefonare alle forze dell'ordine - proseguono -. Con l'arrivo dell'estate sarà un inferno con concerti ed eventi organizzati ogni fine settimana. Il problema, infatti, è soprattutto la sera e nei weekend quando il centro sociale si popola di adulti, ragazzi ma anche giovanissimi". C'è chi per la serata di sabato 6 maggio si è organizzato per andare via. Al centro sociale è infatti in programma un concerto. "Invece di un'altra serata da incubo potendo vado via", ha confidato un residente. "Non è ammissibile tollerare questa situazione - proseguono -. Come facciamo a dire ai nostri figli che in Italia le leggi vanno rispettate se poi davanti a casa da quasi 2 anni viene tollerata l'illegalità? Se noi ci organizziamo con una vendita di limonate fuori dal portone veniamo subito sanzionati, mentre ad oggi al centro sociale viene garantita ogni forma di illegalità". C'è qualcuno che sta anche pensando di vendere casa. "Ma chi si compra una casa a pochi passi dal centro, ma davanti a un centro sociale dove ogni fine settimana è un inferno?", conclude. 

Dopo un'attesa di circa mezz'ora i residenti sono poi stati ricevuti dal questore. Un incontro durato quasi un'ora e mezzo. "Siamo soddisfatti che ci abbia ricevuto - hanno spiegato all'uscita dalla questura -. Ci ha spiegato che stanno monitorando la situazione, che non siamo soli, che le nostre richieste vengono ascoltate. Ma a noi tutto questo non basta. Noi chiediamo per l'ennesima volta che il centro sociale venga sgomberato perché non è ammissibile che l’illegalità venga tollerata. Che cosa si aspetta a sgomberare un'area occupata illegalmente?". 

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