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Cronaca

Rapiti da uomini armati in Mali: chi sono Rocco e Giovanni Langone e Donatella Caivano

Erano residenti in provincia di Monza e Brianza. L'appello di un parente: "Abbiamo paura, intervenga lo Stato"

La Farnesina in una nota ha confermato il sequestro di tre connazionali in Mali e ha dichiarato che L'Unità di Crisi sta profondendo ogni sforzo - in coordinamento con le competenti articolazioni dello Stato - per una soluzione positiva del caso.

Erano residenti ufficialmente in Brianza, a Triuggio ma da tempo, secondo quanto si apprende, erano partiti per il Mali e la loro casa in provincia di Monza è disabitata da anni. 

I tre sequestrati nel Paese africano sono Rocco Langone, di 64 anni, la moglie Maria Donata Caivano (conosciuta come Donatella), di 63, residenti da anni a Triuggio e il loro figlio, Giovanni Langone, di 42, residente a Lissone. Circa la residenza di Giovanni a Lissone la sindaca della cittadina Concettina Monguzzi ha reso noto all’AdnKronos che è molto tempo che il 42enne non abita più lì: "Ho saputo la notizia dalla stampa – spiega il primo cittadino – e risulta irreperibile, un dato che emerge dal censimento del 2011". Per questo è scattata la cancellazione dell'anagrafe cittadina nel 2013.

I tre italiani rapiti sono originari di Potenza. Rocco, operaio di professione, si è trasferito in Mali dopo essere andato in pensione. La casa di famiglia di Rocco e Donata a Triuggio, paese di circa novemila abitanti nella provincia di Monza e Brianza, non è abitata da tempo. Secondo alcune fonti dell'agenzia AdnKronos, infatti, la famiglia italiana viveva in Mali da diversi anni con un gruppo di testimoni di Geova, ma non era iscritta all'Aire, l'anagrafe degli italiani residenti all'estero. Probabilmente, secondo le fonti, si sentivano al sicuro nonostante risiedessero in un'area pericolosa e nonostante usassero nomi locali.

"Abbiamo paura perché sappiamo che chi ha preso i nostri familiari è molto pericoloso". Vito Langone, fratello di Rocco raggiunto dall'Ansa, ha espresso così tutta la sua preoccupazione per il fratello, la moglie Donata e il loro figlio Giovanni rapiti in Mali. "Chiedo allo Stato italiano che li faccia tornare a casa al più presto", ha aggiunto spiegando che l'altro figlio di Rocco, Daniele, "dovrebbe essere partito stamattina per la Farnesina". L'uomo ha poi proseguito: "Siamo in attesa. Fino ad ora non ci hanno fatto sapere ancora niente".

Il Corriere della Sera indica che per rapimenti di questo tipo di solito si chiedono riscatti tra i 5 e i 7 milioni di euro.

Cosa sappiamo finora sui tre italiani rapiti in Mali

I tre italiani e un cittadino del Togo sono stati sequestrati giovedì sera a Sinzina, nel distretto di Koutiala nel sud del Mali, da "uomini armati". Lo hanno riferito fonti locali citate da France Presse e Al Jazeera. Una fonte di sicurezza maliana, che ha preferito restare anonima, ha confermato quanto avvenuto all'Afp: "Uomini armati hanno operato il sequestro di tre cittadini italiani e un cittadino togolese la notte scorsa. Facciamo tutto il possibile per ottenerne la liberazione".

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