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Cronaca

Torna alla Curia di Milano un'opera di Masucci rubata 25 anni fa

I carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Monza hanno restituito al termine di un'indagine la tela settecentesca "Madonna con il bambino e San Giovannino" di Agostino Masucci che fu rubata nel dicembre del 1990 dalla Curia di Milano

Ci sono voluti 25 anni ma alla fine la tela settecentesca "Madonna con il bambino e San Giovannino" dipinta da Agostino Masucci è tornata a casa.

Grazie all'attività di indagine dei carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Monza guidati dal capitano Francesco Provenza il dipinto che era stato rubato a fine dicembre 1990 dalla Curia di Milano è stato riconsegnato agli uffici di piazza Fontana. Il ritrovamento dell'opera è avvenuto durante un'operazione di controllo, ordinata dalla procura di Roma presso una fondazione numismatica della capitale: nel corso delle operazioni di catalogazione sul patrimonio artistico ecclesiale è emersa la presenza del quadro che era stato acquistato da un collezionista e collocato presso la Fondazione romana.

L'opera in rigine era collocata nell'Ufficio Catalogo della Curia e, con ogni probabilità, fu notata da un intenditore anonimo che intuendone il valore economico ne commissionò il furto,.

Il dipinto restituito alla Curia di Milano è stato momentaneamente ricollocato nella sua sede originaria ma troverà presto una nuova collocazione presso il Museo Diocesano. Nonostante i furti nei luoghi di culto abbiano riportato negli ultimi tempi un trend negativo, secondo quanto dichiarato dal capitano Provenza durante la conferenza stampa di presentazione, le chiese restano comunque, per la loro naturale accessibilità alla preghiera uno degli obiettivi più sensibili. Il ritrovamento ha portato il Nucleo dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza a estendere le indagini anche al furto di quindici dipinti dalla chiesta di S. Antonino Martire di Triuggio di cui tre quadri sono già stati rintracciati, recuperati e restituiti alla chiesa.

"Questo è un periodo in cui si dà grande funzione all'arte nelle chiese. La diocesi è ripartita con un'interesse rinnovato e l'impegno a catalogare le opere d'arte e i beni delle chiese, non solo per preservarli e tutelarli, ma anche perché ci si possa nutrire di quel patrimonio artistico, arricchendo la mente e approfondendo l'interiorità attraverso arte e cultura" ha commentato monsignor Luca Bressan, vicario episcopale dell'Arcidiocesi per la Cultura, la Carità, la Missione e l'Azione sociale.

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