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La storia / San Rocco

Stefano, il giovane volontario che chiede un aiuto per potersi curare

Ecco come aiutare il giovane monzese

Stefano non è uno abituato a chiedere, ma questa volta ha messo da parte la timidezza e ha deciso di promuovere una raccolta fondi on line. L’obiettivo è raccogliere fondi per sottoporsi a quelle visite specialistiche che con il sistema sanitario impongono attese troppo lunghe, e sostenere le spese delle terapie che la mutua non eroga.

La vita con Stefano non è stata generosa e oggi si ritrova a 36 anni ad avere una grave invalidità che non gli permette di lavorare (se non per poche ore) e non gli permette di condurre una vita normale. Un dolore che si unisce a un’infanzia e a un’adolescenza non felici che lo hanno provato profondamente nel corpo e nello spirito. Adesso anche dolori fortissimi  che ogni giorno deve affrontare. Dolori che lo hanno portato persino a pensare, nei momenti più difficili, a compiere gesti estremi. Ma per l’ennesima volta si è rimboccato le maniche e ce la sta mettendo tutta per ritornare a vivere.

L'impegno (quando può) nel volontariato

Stefano, 36 anni, monzese ha un’invalidità del 75%. Vive con la mamma e la sorella in un piccolo appartamento a San Rocco e cerca di ‘restituire’ quella pensione di 300 euro che percepisce con piccole attività di volontariato in Protezione civile quando il corpo glielo permette. “Purtroppo ho una riduzione lavorativa dell'85% - racconta alla redazione di MonzaToday -. Una serie di patologie mi rendono la vita davvero difficile. Soffro di problemi alla colonna vertebrale, diverse protrusioni lombari. Vivo praticamente con una lombosciatalgia perenne, una grave cifosi (gobba) a meta schiena, profusioni e distrazione dei dischi vertebrali con alcune radici nervose ambo i lati che mi provocano dolori atroci al collo e alla testa”. Poi alcuni anni fa un’altra batosta: un neurinoma intercostale che lo ha visto finire sul tavolo operatorio con un intervento di oltre 12 ore.

"Ho pensato anche a gesti estremi"

Stefano si ritrova a 36 anni a doversi muovere con il bastone e da anni, ormai, si sottopone alla terapia del dolore. Un dolore che alcune volte si fa così lancinante che prende anche la sua anima, ma grazie allo straordinario lavoro svolto dagli specialisti dai quali è in cura riesce comunque ad affrontare anche i momenti più bui. Ma adesso la situazione è diventata difficile. “Purtroppo con gli aumenti si va avanti solo grazie agli aiuti del comune con il bonus bollette e con la generosità delle associazioni - prosegue -. Adesso non ce la facciamo più e anche se non senza reticenza ho deciso di raccontare la mia storia e di promuovere una raccolta fondi per poter continuare a curarmi, e curare anche la mia mamma che recentemente ha avuto seri problemi alla schiena”.

I fondi per pagarsi visite ed esami

Un aiuto per potersi pagare visite specialistiche ed esami costosi come per esempio la risonanza magnetica che con i tempi della sanità pubblica risultano per il giovane inutili per poter intervenire correttamente con la terapia ed eventuali interventi chirurgici. E la rete sta rispondendo generosamente. “In un giorno ho raccolto circa 1.500 euro. Quanto percepisco in 6 mesi di pensione – prosegue -. Ringrazio tutti quelli che decidono di darmi una mano. Con i primi fondi raccolti ho già prenotato una visita specialistica al Besta di Milano che mi servirà per capire se potrò sottopormi all’intervento o dovrò proseguire con le terapie. E nel frattempo anche andare dal dentista per curare alcuni problemi ai denti che mi stanno provocando ulteriore dolore”.

Il suo impegno durante il covid

Per Stefano non è stato facile, ma questo richiesta di aiuto lo fa sentire meno solo. Così come la sera quando, grazie alla generosità dei radiomatori, si mette a chiacchiere con amici lontani come lui appassionati, facendolo viaggiare con la fantasia e soprattutto sentendo l’affetto di chi, anche dall’altra parte del mondo, gli tende la mano. Come ha fatto lui quando durante il periodo della pandemia, quando la salute glielo permetteva, ha prestato servizio per il ritiro e la consegna della biancheria e delle medicine ai pazienti covid ricoverati negli ospedali di Monza e della Brianza. 

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