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L'inchiesta

Soldi e sesso ai medici corrotti per traffico di farmaci e cure in Italia

I medici compiacenti certificavano false urgenze sanitarie per far entrare in Italia diversi albanesi in cambio di soldi e prestazioni sessuali. Parallelamente veniva ordito un traffico di farmaci verso l'Albania

Avevano organizzato il "turismo sanitario" dall'Albania all'Italia, coinvolgendo anche due medici italiani dell'ospedale di Cernusco sul Naviglio. Ma sono stati smascherati da un'indagine della squadra mobile di Bergamo e dei carabinieri del Nas di Milano, coordinati dalla pm della Dda di Milano (direzione distrettuale antimafia) Silvia Bonardi. Sette persone sono state arrestate e rispondono di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, truffa al sistema sanitario, falso, corruzione e traffico di farmaci.

I componenti del gruppo, composto da cittadini italiani e albanesi, sono indagati, anche, per i gravi reati di associazione per delinquere a carattere transnazionale. Sui conti correnti degli indagati sono stati sequestrati oltre 500 mila euro. Le misure cautelari sono state eseguite in Albania e nelle province di Milano, Cremona e Monza-Brianza. Tutto è nato da accertamenti nei confronti di un’agenzia di disbrigo pratiche per immigrati di Treviglio (in provincia di Bergamo), durante precedenti indagini del 2021.

Mercato nero di farmaci

Il gruppo criminale forniva a cittadini albanesi diversi servizi come l'accesso a prestazioni sanitarie in Lombardia, nonché un titolo per entrare in Italia per motivi sanitari, nel periodo in cui la pandemia covid aveva portato le autorità a limitare gli spostamenti da e per l'estero. In parallelo i truffatori avevano organizzato un mercato nero di farmaci ottenuti in Italia grazie alla complicità di medici e farmacisti, con "ricette rosse" stilate ad hoc, per poi esportare illegalmente i medicinali in Albania, dove venivano venduti in clandestinità. I medici stilavano anche false certificazioni in cui dichiaravano la necessità di cure urgenti in Italia, in modo che i destinatari potessero entrare nel nostro paese. Tra i farmaci esportati clandestinamente in Albania, anche un anticoagulante utilizzato contro il covid e di difficile reperibilità. Ma anche diversi farmaci che, nelle tabelle nazionali, sono classificati tra gli stupefacenti.

1.500 visite e degenze

Il capo dell'organizzazione è Ndue Pulaj, albanese di 55 anni residente a Bellinzago Lombardo (Milano), che, intercettato telefonicamente dagli investigatori, è stato ritenuto l'anello di congiunzione tra i truffatori e i dipendenti pubblici del servizio sanitario nazionale di Regione Lombardia. In particolare, gli investigatori sottolineano che, ad uno di loro, venivano offerti denaro e prestazioni sessuali per favorire l'iscrizione di stranieri al Ssn: sono almeno 82 gli albanesi iscritti irregolarmente tra il gennaio del 2020 e il giugno del 2021. Hanno goduto, in regime di esenzione, di 383 prestazioni ambulatoriali, nonché almeno 1.554 tra visite specialistiche, degenze e ricette.

Medici coinvolti 

Tra i medici su cui l'organizzazione poteva contare, due professionisti che lavoravano all'ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio (Milano): Domenico Carriero e Domenico Paternicò, entrambi indagati. Secondo gli investigatori, i due medici avrebbero compilato con regolarità certificati medici in cui attestavano patologie a cittadini albanesi per favorire il loro ingresso in Italia. Alcune intercettazioni evidenziano i discorsi con Pulaj che testimoniano la loro partecipazione al sistema truffaldino. Ma, secondo gli investigatori, Pulaj avrebbe avuto contatti con altri ospedali di Milano. 

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